UK, la mamma e il fidanzato parroco uccidono figlia di tre anni: arrestati

Nel Regno Unito, una madre, con la complicità del proprio fidanzato parroco, uccide in modo feroce ed efferato la figlia di tre anni. La donna è condannata e pagherà per il reato di infanticidio.

UK, la mamma e il fidanzato parroco uccidono figlia di tre anni: arrestati

Le storie di violenza nei confronti dei bambini e di infanticidio sono tantissime. Spesso i responsabili sono all’interno della famiglia. Una storia con vittima una bambina di tre anni arriva dal Regno Unito dove una mamma, con la complicità del proprio fidanzato parroco, ha ucciso la figlia di tre anni, per cui sono stati condannati. Cerchiamo di capire la dinamica dei fatti e come si sono svolti. 

La piccola Kaylee-Jayde Priest è stata trovata morta nella sua casa di Solihull in UK il 9 agosto dello scorso anno. Una vicenda che è durata quasi un anno e che si è conclusa soltanto alcuni giorni fa, il 5 agosto, con la condanna alla madre e al fidanzato prete. La bambina è morta in seguito a lesioni molto gravi che hanno interessato sia il torace che l’addome. 

In alcuni filmati e video che sono stati diffusi dalla CCTV si vedono delle immagini della madre e della piccola che fanno avanti e indietro dalla loro casa. Sono riprese effettuate poco prima della morte della bambina di 3 anni. In base agli esami effettuati sul corpo della piccola, è risultato che avesse varie lesioni, tra cui sterno rotto, fratture alla gamba e anche costole rotte. Sempre secondo quanto dichiara la Birmingham Crown Court, la madre avrebbe colpito la figlia ripetutamente alla testa.

Il fidanzato parroco, nei filmati e immagini riprese, afferma che dirà che la piccola è caduta dal letto, proprio come hanno riportato anche le testimonianze degli stessi vicini. La madre e il fidanzato parroco hanno una relazione di tipo sessuale e i vicini hanno affermato che, quando la bambina piangeva, cercavano di soffocare il pianto con la musica. 

Secondo quanto riporta la BBC News, a incastrare la coppia, colpevole dell’omicidio nei confronti della piccola, sono una serie di messaggi che i due si scambiavano: “La ucciderò… la schiaffeggerò, perché continua a camminare in soggiorno o ad andare in cucina”. Da quando si è trasferita in quella casa, i vicini raccontano che la donna non avesse amore nei confronti della piccola, anzi, la allontanava e sembrava darle fastidio

La madre è stata condannata, non solo per l’infanticidio, ma anche per gli atti di crudeltà inferti alla piccola, mentre il fidanzato è stato scagionato da questa accusa. La nonna si rammarica di non poter più vedere la nipote con la divisa scolastica: “Non vedevo l’ora di vedergliela addosso, ma questa opportunità mi è stata rubata nel modo più brutale”.

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