Nello straziante caso del 12enne Archie Battersbee un giudice inglese ha stabilito oggi che l’adolescente è “probabilmente morto a livello encefalico“, e che non dovrebbe più essere tenuto in vita artificialmente, mentre la madre disperata chiede un appello, giurando di non abbandonare la lotta per la vita del figlio, in coma da 8 settimane.
Il caso dello studente è arrivato in disputa presso l’Alta Corte inglese dopo che i medici che lo hanno in cura presso il Royal London Hospital di Whitechapel a Londra hanno affermato che ritengono che Archie sia morto encefalicamente e che i macchinari che lo tengono in vita dovrebbero essere disconnessi.
A lottare contro questa scelta i genitori del giovane, Hollie Dance e Paul Battersbee di 46 e 56 anni, che invece vogliono che il trattamento continui e credono che, con il trascorrere del tempo, la condizione del figlio possa migliorare. Il giorno prima della sentenza Hollie aveva chiesto al giudice di “trovare nel cuore la possibilità di dare a mio figlio il tempo di guarire“.
Di diverso avviso il tribunale, che nella persona del giudice Justice Arbuthnot ha deciso che Archie è morto a mezzogiorno del 31 maggio 2022. “Trovo che sia stata stabilita la cessazione irreversibile di attività del tronco encefalico. Do il permesso al personale medico di smettere di ventilare meccanicamente Archie“.
Archie si trova in coma dallo scorso 7 Aprile, quando fu ritrovato nella sua casa a Southend, nell’Essex, privo di conoscenza e con una corda attorno al collo. La madre ritiene che il figlio, un talentoso ginnasta, sia soffocato mentre tentava di prendere parte ad un trend online noto come la “sfida blackout” e che ha cominciato a circolare sul web 14 anni fa.
Il giudice non ha deciso un termine entro il quale la spina dovrà essere staccata, e la madre del 12enne chiederà che la decisone non venga messa in atto fino alla conclusione dell’appello. “Sono devastata ed estremamente delusa dalla decisione del giudice dopo settimane di battaglie legali, quando quello che volevo era stare al capezzale di mio figlio. Non credo che ad Archie sia stato dato abbastanza tempo. Il suo cuore batte ancora, mi ha stretto la mano, e come sua madre so nel profondo che mio figlio è ancora lì dentro“, ha dichiarato la Sig.ra Dance in seguito alla sentenza.