Facebook ed il lavoro: un rapporto tormentato e tumultuoso, che ha già dato adito a non poche polemiche in ogni parte del mondo. Sin dalla comparsa del famoso social network sulla piazza, infatti, molti datori di lavoro l’hanno utilizzato per “controllare abusivamente” i propri dipendenti, sia dentro che fuori l’ambito lavorativo. E non di rado è accaduto che qualcuno venisse licenziato per un post inopportuno, o per aver caricato fotografie “sgradite al capo”.
Tuttavia Troy Garrod, 27enne di Norwich (Inghilterra) ex dipendente della Bertram Books, lo scorso 20 Ottobre ha stabilito un nuovo record in materia: venire licenziato per un semplice like ad una foto. E la motivazione “per esteso” del licenziamento in tronco di Troy, non è di fatto meno assurda di come appaia.
Il giovane si trovava comodamente seduto sul divano di casa sua, quando all’improvviso ha ricevuto un messaggio sul suo cellulare. Era il suo datore di lavoro, e gli aveva appena comunicato il licenziamento su due piedi. Allarmato, Troy ha subito consultato la sua posta elettronica, dove gli era stato comunicato il motivo del suo allontanamento dopo 4 anni e mezzo di lavoro in azienda.
E la sintesi della motivazione era: mobbing. Per un like su una foto apparentemente innocente caricata su Facebook. La foto in questione era stata scattata all’interno di uno dei magazzini della Bertram Books, e raffigurava una felpa sulla quale era disegnato un lupo. L’immagine aveva ricevuto numerosi “like“, e Troy aveva semplicemente voluto aggiungersi alla lista, ignaro di quanto quel gesto sarebbe potuto costargli.
E qui ci avvicinamo al nocciolo della questione: su Facebook esiste un gruppo, la “Wolf Fleece Appreciation Society” che conta circa 11.000 follower. Si tratta di un gruppo di matrice goliardica, che prende in giro chi porta felpe sulle quali sono stampate immagini di lupi. Eh già, il celebre acume umoristico inglese.
Ad ogni modo, la foto incriminata scattata in azienda è stata caricata da un’altra dipendente (sospesa dal servizio), con la seguente didascalia: “OMG I’m fucking crying…I’m sure there’s a wolf fleece appreciation page phahahaha” (“Oh mio dio sto piangendo…sono sicura che qui ci sia una pagina della Wolf Fleece Appreciation”, in riferimento al fatto che su quel gruppo vengono caricate foto di felpe col disegno di lupi).
Ecco dunque che arriviamo al punto dell’intera vicenda: Troy Garrod è stato licenziato tre giorni dopo il “like” incriminato perché, mettendo il “mi piace” a quella foto, avrebbe dunque “contribuito indirettamente a deridere“ il collega proprietario della felpa in questione. Una manovra tecnicamente legale, in quanto Troy era un lavoratore temporaneo dell’azienda, e non godeva dei privilegi legali concessi a chi invece era stato assunto a tempo indeterminato.
“Non sapevo cosa significasse la foto-ha poi spiegato il 27enne al Mirror–Ma tutti quelli che lavoravano lì avevano messo il “mi piace”, quindi mi sono aggregato. Quando ho ricevuto il messaggio di licenziamento, non potevo crederci”.
“Mi sento ferito, e molto arrabbiato. Tutti i miei ex colleghi hanno detto che quello che è successo è semplicemente ridicolo […] Ho sempre messo cuore ed anima in azienda, il lavoro mi piaceva. Venire licenziato per messaggio dopo quattro anni e mezzo di duro lavoro è ingiusto”. Contattato dal Mirror per una dichiarazione in merito, un portavoce della Bertram Books ha liquidato così la questione: “Non commentiamo le vicende personali”.