Uccise sua nonna e abusò ripetutamente del suo cadavere mentre era sotto effetto della cocaina: a breve arriverà la decisione per la condanna di Donovan Miller, per il quale oggi la corte inglese ha svolto un’udienza. In tribunale la corte ha ripercorso i terribili eventi avvenuti lo scorso marzo a Plaistow.
La 76enne Phyllis Grant, nonna del carnefice, era da poco completamente guarita dal Covid-19 e si trovava nella sua casa di Kent Street a Plaistow, nella zona est di Londra, dopo essere stata dimessa dall’ospedale. La sera del 24 Marzo 2021 il nipote 31enne, residente nella stessa strada della nonna, l’ha colpita in testa con un vaso e l’ha poi strangolata fino alla morte.
In seguito ha abusato sessualmente del suo cadavere per due volte, come ammesso da lui stesso ai paramedici accorsi sulla scena del crimine. “L’ho violentata“, ha ammesso Donovan quando è arrivata l’ambulanza. Gli agenti sono arrivati sul posto intorno alle ore 22:00 del 25 marzo 2021 dopo che l’uomo ha chiamato la polizia per confessare di avere ucciso sua nonna la notte precedente.
Dopo l’arresto, avrebbe detto ai paramedici: “L’ho anche violentata, per quel che conta, ieri ed oggi“. In seguito Miller ha riconfermato agli inquirenti di avere fatto sesso col cadavere della nonna dopo la sua morte. L’uomo ha inoltre detto alla polizia di essere dipendente dalla cocaina, ma di non essere affetto da alcun problema mentale.
Miller è apparso in tribunale tramite video conferenza dall’unità psichiatrica del centro John Howard, e nel corso dell’udienza ha negato l’accusa di omicidio, ma ha ammesso l’omicidio colposo e la penetrazione sessuale di un cadavere. La Procura della Corona ha accolto la sua proposta, anche il luce delle relazioni stilate da tre psichiatri. La sentenza per Miller arriverà il 28 marzo.
La Sig.ra Grant era una donna estremamente attiva nella sua comunità, andava regolarmente in Chiesa ed era definita dai vicini di casa come una “matriarca della comunità” ed una donna amabile. La vicina Emma Martin ricorda: “Era coinvolta nella comunità, salutava sempre e si prendeva cura delle sue rose e dei cespugli di agrifoglio“.