Uccisero suo marito, dà loro la caccia per 17 anni: "Ecco cosa farò ora"

Una donna cinese ha dato la caccia per ben 17 anni agli assassini del marito, diventando una sorta di eroina nazionale in Cina: "Il mio prossimo passo sarà capire chi li ha aiutati".

Uccisero suo marito, dà loro la caccia per 17 anni: "Ecco cosa farò ora"

Suo marito era stato brutalmente ucciso davanti ai suoi occhi, ed i suoi assassini l’avevano lasciata lì sul luogo dell’omicidio, vedova e ferita, dopo la tremenda aggressione. Ma quando capì che la polizia non sembrava particolarmente interessata a rintracciare chi le aveva distrutto la vita per sempre, Li Guiying decise di farsi giustizia da sola.

Può sembrare la trama di un film, ma è precisamente quello che è accaduto in Cina, nella provincia centrale di Henan dove tutto ebbe inizio. Era il 1999 e Li viveva insieme a suo marito Qi Yuande un’esistenza serena e pacifica. La coppia aveva cinque figli e versava in ottime condizioni economiche, essendo lei una funzionaria del villaggio mentre il coniuge un docente di ruolo.

Uno dei villici, di nome Qi Xueshan, aveva però iniziato a sospettare di Li: si era convinto che la donna intendesse denunciarlo alle autorità per aver violato la famigerata “legge del figlio unico”, così organizzò una spedizione punitiva ai suoi danni insieme ai suoi quattro figli allo scopo di metterla a tacere.

Qi prese le difese di sua moglie durante la colluttazione, ma venne accoltellato a morte, mentre la donna riuscì a sopravvivere all’aggressione. Gli assassini fuggirono dal villaggio quella notte stessa in seguito al terribile delitto, ma Li non si rassegnò all’idea che chi aveva ucciso suo marito potesse farla franca.

Iniziò così una caccia all’uomo senza quartiere nella quale la vedova mise tutta sé stessa, conducendo indagini e ricerche tanto più solerti quanto più il lassismo complice della polizia risultava evidente: per quasi vent’anni Li Guiying si è recata di villaggio in villaggio e di città in città attraverso l’immensa e sovrappopolata Cina, alla ricerca di cinque persone ben precise.

Le ricerche diedero i loro frutti, e la vedova riuscì a rintracciare due degli assassini di suo marito, Qi Xueshan e Qi Baoshan, a Pechino; entrambi vennero condannati a 15 anni di carcere. Più tardi fu il turno di Qi Jinshan, individuato da Li mentre si nascondeva a Urumqi nel 2011, mentre a giugno di quest’anno la donna – oramai quasi 60enne – è riuscita a risalire anche al luogo dove si erano rifugiati Qi Haiying e Qi Kuojun.

La vicenda della vedova-giustiziera ha ottenuto grandissimo risalto in tutto il Paese, mettendo al contempo a nudo l’inefficienza dell’apparato di polizia, spesso al centro di scandali relativi all’inefficienza ed alla corruzione degli agenti. Ma nonostante Li sia riuscita a catturare tutti e cinque gli assassini di suo marito dopo 17 anni dall’omicidio, la sua sete di vendetta non si è ancora placata.

A chi le ha domandato se ora intendesse finalmente riposarsi, lei ha risposto con un lapidario: “No. Il mio prossimo passo è quello di scoprire chi ha assistito la latitanza dei cinque sospettati, chi li ha nascosti quando scappavano, chi ha cambiato i nomi sulle loro carte di identità. E la polizia, perché non ha dato loro la caccia? E’ una negligenza palese: tutti saranno giudicati. Nessuno rimarrà impunito“.

Continua a leggere su Fidelity News