In Cina torna la paura a causa dei contagi da coronavirus Sars-CoV-2. Sebbene il “Paese del Dragone” abbia quasi del tutto debellato il patogeno, in alcune zone della nazione asiatica si verificano di tanto in tanto diversi focolai, che destano subito l’attenzione delle autorità. In queste ultime ore sta facendo scalpore il caso che arriva da Jincheng, città situata nella provincia dello Shanxi.
Secondo quanto riferiscono i media internazionali, tracce di coronavirus sono state trovate sugli imballaggi di pneumatici per auto di un’azienda del posto. Immediatamente la società ha fatto scattare tutte le misure di sicurezza necessarie, mettendo in quarantena gli operai che sono entrati in contatto con tale marce.
Tutti loro sono stati sottoposti a tampone molecolare: il risultato è stato negativo, per cui nessuno aveva contratto il virus. Le merci in questione non sono state immesse nel mercato, ma sono state sigillate in attesa di nuovi esami. L’azienda in questione è impegnata soprattutto nella vendita di ricambi per auto. Jincheng è un grosso centro abitato che si trova nel nord della Cina. Nei prossimi giorni verranno eseguiti ulteriori test su tutto il personale.
Diversi casi del genere in Cina
Tra l’altro non è la prima volta che il Sars-CoV-2 viene trovato su imballaggi di pneumatici in Cina. Era già successo diverso tempo fa, quando il dipendente di una società di Pechino venne trovato positivo al Covid-19. In quel caso l’azienda per la quale lavorava effettuò degli esami approfonditi anche sulla merce, trovando le tracce sui pacchi che contenevano gli pneumatici per le auto. Da allora i test si sono moltiplicati, e ogni qualvolta viene trovata una persona positiva, tutto ciò che è entrato in contatto con il soggetto infetto viene sottoposto all’analisi dell’acido nucleico.
Grazie a questo esame, appunto, si riesce a capire da quale tipo di virus o batterio è affetta la persona che si è sottoposta alla visita. Altri casi del genere sono accaduti a Cangzhou, nell’Hebei e a Yantai e Linyi, entrambe situate nella Provincia di Shandong. Anche in questi casi il personale entrato in contatto con le merci potenzialmente “infette” è stato posto in quarantena, in attesa dell’esito del tampone. Dopo aver messo in sicurezza l’azienda, gli operai e i dipendenti sono potuti tornare al lavoro in breve tempo.
La Cina è stato il primo paese al mondo ad essere colpito dalla pandemia, e per poter uscire completamente dall’emergenza ha effettuato un lockdown lungo oltre 70 giorni nella primavera del 2020. Le restrizioni per il “Gigante” asiatico sembrano davvero un lontano ricordo. I cinesi sono riusciti a tenere sotto controllo l’epidemia grazie a dei test di massa effettuati a tappetto su tutta la popolazione di Wuhan e all’utilizzo della tecnologia.