Torino, svelato il mistero intorno alla tomba di Tutankhamon: la tomba di Nefertiti non esiste

Un team di ricercatori del Politecnico di Torino ha esaminato la tomba di Tutankhamon svelando che non contiene la camera segreta che si pensava ospitasse la tomba della regina Nefertiti.

Torino, svelato il mistero intorno alla tomba di Tutankhamon: la tomba di Nefertiti non esiste

Una notizia sconvolgente arriva dal segretario generale del consiglio supremo delle Antichità dell’Egitto, Mostaf Waziri, che afferma che la camera nascosta a fianco o dentro la tomba del misterioso faraone Tutankhamon non esiste. Questa scoperta è stata possibile grazie all’intervento di un team di studiosi del Politecnico di Torino, coordinati da Franco Porcelli.

Questo studio condotto sulla tomba del faraone Tutankhamon dura da parecchi mesi, e aveva lo scopo di capire se all’interno di questa tomba ci fosse o meno una camera segreta, chiamata da tutti in questo modo perché avrebbe ospitato al suo interno la tomba di Nefertiti, la sposa reale del faraone Akhenaton.

Il gruppo di ricerca, di cui hanno fatto parte anche alcuni esponenti dell’Università di Torino insieme ad alcune aziende (Geostudi Astier di Livorno e 3dGeoimaging), hanno utilizzato delle sofisticate strumentazioni in grado di scansionare sia orizzontalmente che verticalmente tutta l’area adiacente alla tomba del faraone.

Il risultato di tale ricerca è stato poi reso noto dalle autorità egiziane, in un comunicato in cui si dichiara che, dalle analisi radar, si può notare come all’interno della tomba del faraone non ci siano discontinuità tra il passaggio dalla roccia naturale ai muri fatti mano, e non ci siano nemmeno tracce di stipiti o architravi di una possibile porta d’ingresso. In conclusione, si esclude l’esistenza di possibili muri di una camera o aree vuote all’interno della stanza funebre di Tutankhamon .

Questa scoperta, condotta dal Politecnico di Torino, mette fine alle controversie che proseguivano da anni sulla presunta esistenza della tomba della regina Nefertiti, che doveva trovarsi nella parte nord e ovest dei dipinti all’interno della camera mortuaria del faraone. Questa teoria era stata sostenuta da un egittologo britanico, Nicholas Reeves ma, negli anni, è stata messa in dubbio da alcune ricerche condotte da team di studiosi prima giapponesi e poi statunitensi.

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