Tokyo: la proposta di matrimonio della guida all’atleta non vedente emoziona il mondo

La guida dell'atleta non vedente Keula Nidreia Pereira Semedo, in pista per le qualificazioni dei 200 metri femminili T12 alle Paralimpiadi di Tokyo ha fatto una proposta di matrimonio davvero emozionante alla sua amata, facendo il giro del mondo.

Tokyo: la proposta di matrimonio della guida all’atleta non vedente emoziona il mondo

Ci sono storie d’amore davvero magiche, degne delle favole, proprio come quella che sto per raccontarvi, riguardante l’atleta non vedente Keula Nidreia Pereira Semedo. 

Proprio mentre sono in corso le qualificazioni delle semifinali dei 200 metri femminili T12, il sorriso della ragazza ha squarciato la coltre di pioggia e nuvole che avvolgevano la pista di Tokyo.

La proposta di matrimonio inaspettata

L’atleta di Capo Verde è arrivata ultima ma, in questo caso, lo sport può aspettare perchè c’è una cosa che ha fatto scoppiare forte il suo cuore: una proposta di matrimonio speciale, ricevuta all’improvviso. La sua guida, Manuel Antonio Veiga, che è molto più di un compagno e un sostegno in pista, inginocchiandosi davanti a lei, ha chiesto di sposarla. 

Davanti al mondo intero, con la gara terminata da poco, Manuel, con la testa piegata, ha preso il cofanetto con l’anello e, porgendolo alla donna, le ha chiesto: “Vuoi sposarmi?”. Due parole semplici, le sue, che in breve tempo hanno commosso e fatto il giro del mondo. Una proposta di matrimonio fatta con la voce rotta dall’emozione, mentre la pioggia scendeva a dirotto. 

Intorno ai due innamorati, tutti gli avversari che applaudono e si congratulano,mentre sulle gradinate gli spettatori escono fuori i loro smartphone per riprendere la richiesta di matrimonio così particolare. L’atleta capoverdiana ha iniziato la sua carriera nel 2005 ed è stata insignita della medaglia al merito sportivo nel suo Paese.

Keula soffre di disabilità visiva e si è dedicata all’atletica leggera quando il suo allenatore, rendendosi conto che aveva doti fisiche e tecniche che le avrebbero permesso di misurarsi in pista, l’ha incoraggiata a intraprendere il percorso sportivo che le ha permesso di mettersi alla prova in pista, con grande complicità. Proprio essendo complici e l’uno accanto all’altro, grazie alla loro unione, sempre più forte, hanno sfidato i pregiudizi e affrontato gli ostacoli. 

 

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