Joshua Wong è un ragazzo di 17 anni che sta facendo preoccupare i massimi esponenti della Cina per le sue idee attiviste. Anche se minorenne, viene definito l’incubo di Pechino perché le sue idee possono far scoppiare una protesta giovanile contro l’impero asiatico.
Joshua Wong viene ormai invitato per promuovere le sue idee specialmente ai giovani, portando con se una proposta rivoluzionaria che viene chiamata Rivoluzione degli ombrelli.
Il giovane leader insegna ai suoi coetanei che bisogna protestare contro un regime che non deve far paura. Questi concetti di libertà Wong li stava portando ai giovani della Thailandia per celebrare i 40 anni dal massacro all’università Chulalongkorn, ma sceso dall’aereo, atterrato a Bangkok, è stato preso in custodia dai funzionari dell’immigrazione dell’aeroporto con il divieto di entrare nel paese.
Ancora una volta viene ostacolata la libertà di espressione. Gli attivisti di Human Rights Watch (organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani) presenti nel territorio cinese ribadiscono che:“Bangkok si sta a Pechino: Wong dev’essere immediatamente liberato, ha il diritto di viaggiare ed esercitare la libertà di espressione”.
La Rivoluzione degli ombrelli risulta essere la più grande rivoluzione cinese dopo la rivoluzione di Tiananmen e non poteva che essere guidata da un ragazzo fondatore del partito democratico Demosisto.
Il ragazzo attivista sarà liberato solo se farà ritorno nel suo paese, in modo tale da non esportare il senso di protesta fuori da Hong Kong. Pechino cerca di trattenere le idee liberali dei giovani protestanti perché, se vengono divulgate le idee liberali al di fuori di Hong Kong, la gente degli altri paesi si potrebbero schierare dalla parte di Joshua.
Il leader dovrà, pertanto, rinunciare all’invito del suo compatriota thailandese Netiwit Chotipatpaisal ,un giovane studente attivista che si è rifiutato di inchinarsi davanti alla statua del re thailandese.