L’Isola di Pasqua si trova nel mezzo dell’Oceano Pacifico, nella lingua locale viene chiamata Rapa Nui, ed è molto famosa per le sculture raffiguranti delle enormi teste – definite Moai – che si possono trovare lungo il territorio.
Delle sculture che hanno fatto sorgere da sempre moltissime domande e supposizioni, ma la più importante che non ha fatto dormire gli archeologi e studiosi è che cosa si nascondesse sotto di esse. Fin dalla loro scoperta sono sempre state lasciate immutate, ovvero sotterrate fino al collo, ma gli archeologi hanno deciso di procedere con gli scavi per scoprire le loro reali dimensioni e la scoperta è stata davvero incredibile.
Inizialmente queste sculture si ergevano sull’isola in tutta la loro altezza, per poi essere con il tempo sommerse a causa dei processi naturali come le numerosi esplosioni di vulcani circostanti.
Gli archeologi avevano solo supposto che potesse esserci anche un corpo sotto alla testa, ma gli scavi hanno confermato questa teoria riportando alla luce anche un corpo altrettanto enorme e maestoso. Inoltre, gli scavi hanno riportato alla luce anche degli attrezzi utilizzati per posizionare le statue, dando agli studiosi degli elementi aggiuntivi per comprendere la storia di queste statue.
La teoria per ora più accreditata, è che queste maestose sculture rappresentassero gli antenati degli indigeni che le hanno create. Gli intagli e i dettagli ritrovati sulla schiena delle statue sono ancora perfette nonostante il tempo e la terra, ma se gli studiosi e gli archeologi pensavano di trovare delle risposte con questi scavi, si sono ritrovati con una domanda ancora più curiosa e a cui non riescono a dare proprio risposta.
Come hanno fatto gli indigeni a trasportare dei massi tanto grandi senza l’utilizzo dei mezzi moderni?