Quattro sono le persone estratte vive nelle ultime ore in Nepal, dopo il terribile terremoto dello scorso 25 aprile. Il bilancio, nel frattempo, è salito a 7.240 morti e 14.122 feriti, ma sono cifre indicative; per un bilancio definitivo, bisognerà aspettare ancora diversi giorni.
Oltre all’emergenza per salvare i superstiti dalle macerie, le difficoltà principali riguardano gli arrivi degli aiuti umanitari, con l’Onu che ha chiesto al governo del Nepal di sospendere temporaneamente i controlli doganali che stanno rallentando le consegne. Valerie Amos, il capo delle operazioni umanitarie, ha sottolineato questo concetto affermando che le scorte ancora ferme all’aeroporto di Kathmandu devono essere distribuite al più presto.
Man mano che passano i giorni, ovviamente, si assottigliano sempre più le possibilità di trovare ancora qualcuno vivo sotto le macerie. Due giorni fa, il ministero dell’Interno del Nepal aveva affermato: “Stiamo facendo del nostro meglio nelle operazioni di salvataggio, ma adesso non penso ci sia alcuna possibilità di trovare sopravvissuti“.
Eppure, come detto, sono state trovate altre 4 persone sotto le macerie. Una di queste, nel villaggio di Kerabari, era un uomo ultra-centenario, che è sopravvissuto sotto i resti di una casa, nel distretto di Nuwakot: il suo nome è Funchu Taang e, secondo fonti ancora non confermate, avrebbe addirittura 105 anni!
Già la notizia arrivata a 22 ore dal terremoto dell’estrazione di una bimba di 4 mesi dalle macerie, era stata erta a simbolo della vita che doveva rinascere in Nepal. Ma di casi eclatanti ce n’erano stati già altri: le due donne e il ragazzo di 15 anni che sopravvivono 5 giorni idratandosi con l’acqua estratta dai vestiti umidi, la donna paraplegica ritrovata dopo 50 ore. Tutti inni alla speranza. Ma in questo caso, con un uomo ultracentenario che riesce a stare 7 giorni sotto le macerie e ad uscirne vivo, pensiamo sia lecito parlare di miracolo.