Haiti sta vivendo attimi tragici e difficili. Uno stato ormai completamente abbandonato a sé stesso in seguito al terremoto che ha colpito la zona e il cui bilancio si aggrava di ora in ora. In queste ultime ore ci sono state scosse oltre cinque di magnitudo che stanno mettendo sempre più in ginocchio il paese. In base agli ultimi dati che sono stati racconti, si tratta di una vera e propria catastrofe umanitaria con numeri impressionanti.
I morti hanno toccato i 1300 con tantissimi sfollati che non sanno cosa fare e come sopravvivere. I quartieri sono stati rasi al suolo. Il bilancio si aggrava di ora in ora considerando che all’appello mancano ancora tantissimi dispersi con pochissime possibilità di ritrovarli. Sono le vittime e i dati del sisma che ha colpito la zona nella giornata di sabato.
L’epicentro ha avuto luogo a circa 8 km da Petit Trou de Nippes con scosse che non si sono mai assestate, proseguendo anche nella giornata di domenica 15 agosto. Il direttore della Caritas, Les Cayes, esprime tutto il suo disagio e angoscia per quanto sta accadendo: “Abbiamo bisogno di aiuto: la popolazione non ce la faceva già più ed ora è arrivato il terremoto, con centinaia e centinaia di morti, migliaia di case distrutte, decine di migliaia di famiglie in gravissima difficoltà, anche alimentare”.
Una situazione difficile e una catastrofe anche negli ospedali. Oltre al terremoto che sta facendo tantissimi danni, vi è anche l’arrivo di una tempesta tropicale che rischia di peggiorare il ritardo nelle ricerche e nei soccorsi sconvolgendo ancora di più il paese, già di per sé martoriato. In base al centro nazionale degli uragani di Miami, sembra che la tempesta toccherà alcune zone, compreso il Puerto Rico e la stessa Haiti. Una tempesta che causa forti piogge e vento con il rischio di straripamenti e inondazioni per i fiumi.
Le strade e i campi da calcio diventano i luoghi in cui assistere le persone che sono senza casa, ma le condizioni igieniche sono davvero pessime. Gli stessi ospedali sono stracarichi e non ce la fanno a contenere tutti coloro che hanno bisogno. Ariel Henry, primo ministro, afferma che il paese è in stato d’emergenza e auspica l’aiuto degli Stati Uniti, i quali hanno già risposto con il seguente comunicato: “Il presidente Biden ha autorizzato una risposta immediata degli Stati Uniti e il capo dell’Usaid (l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale) Samantha Power, coordinerà questo sforzo”.