Ha dell’incredibile quanto accaduto su un volo in partenza da Malaga e diretto a Londra, dove una famiglia inglese ha cercato di imbarcare una parente deceduta fingendo che fosse ancora viva. La protagonista della vicenda, una donna di 89 anni, era stata condotta fino all’aereo su una sedia a rotelle, con un tutore al collo per mantenere la testa in posizione eretta, mentre i familiari cercavano di far apparire il tutto come una semplice stanchezza.
Ai controlli e alle domande del personale di bordo, i parenti hanno risposto con apparente tranquillità: “È solo molto stanca, si è addormentata”. Tuttavia, la realtà era ben diversa: l’anziana era già deceduta prima dell’imbarco, e il loro tentativo di nascondere il decesso ha insospettito l’equipaggio. Secondo quanto riferito da alcuni passeggeri, i cinque familiari avevano trasportato il corpo fino al fondo dell’aereo, sollevandolo e sistemandolo su uno dei sedili, continuando a sostenere che tutto fosse sotto controllo.
A chi esprimeva dubbi replicavano: “Siamo medici, sappiamo quello che facciamo”. Il comportamento sospetto e l’aspetto innaturale della donna hanno però spinto l’equipaggio a interrompere le procedure di decollo. Il volo è stato riportato al terminal, accumulando oltre 12 ore di ritardo. Le conferme sono arrivate da un medico presente a bordo, che ha constatato il decesso già avvenuto.
Un passeggero ha raccontato: “Le tenevano la testa mentre la spingevano in carrozzina, mi sono accorto subito che qualcosa non andava”. Altri viaggiatori hanno notato l’atteggiamento surreale della famiglia, che continuava a interagire con la donna come se fosse ancora viva, cercando di simulare normalità. Dietro il gesto potrebbe esserci un movente economico. Il rimpatrio di una salma dall’estero può superare i 15.000 euro, considerando cassa funeraria omologata, autorizzazioni sanitarie internazionali e costi delle agenzie funebri. L’episodio lascia ipotizzare che la famiglia abbia tentato di evitare tali spese, ricorrendo a un gesto estremo e illegale.
La vicenda ha generato incredulità tra i passeggeri e ha sollevato interrogativi sul ruolo del personale di bordo nel gestire situazioni inusuali ma delicate. La prontezza dell’equipaggio ha evitato che la situazione degenerasse durante il volo, evidenziando l’importanza di un’attenta supervisione nei controlli pre-imbarco.