Come riportato da “Il Messaggero” la Epicenter, una piccola azienda situata in Svezia, sta lavorando per la creazione di un microchip sottopelle che consentirebbe alle persone di avere il green pass sempre con se senza l’utilizzo dello smartphone o di evitare di stampare il QR Code.
Questo microchip può essere letto da ogni impianto Near Field Communication (NFC), la tecnologia di ricetrasmissione che fornisce connettività senza fili bidirezionale a distanza a corto raggio), che in Italia, ma non solo, viene già ampiamente utilizzata per i pagamenti nei supermercati, nei negozi di abbigliamento e in molti altri luoghi.
Nuovi dettagli sul microchip del green pass
Sempre “Il Messaggero” riporta una breve dichiarazione di Hannes Sjöblad, a capo della Epicenter, in cui afferma il suo entusiasmo per la tecnologia: “Gli impianti sono una tecnologia molto versatile che può essere utilizzata per molte cose diverse e, in questo momento, può essere molto conveniente avere un passaporto Covid sempre accessibile sul proprio chip”.
Successivamente spiega, con un certo entusiasmo, l’utilità di questo microchip: “Nel caso in cui il tuo telefono esaurisca la batteria il pass è sempre a tua disposizione. È così che usiamo questa tecnologia oggi, l’anno prossimo la useremo per qualcos’altro. La procedura è completamente reversibile”.
In un video pubblicato dalla “AFP News Agency“, l’agenzia di stampa francese, viene mostrato brevemente la funzionalità del microchip, che può impiantato nel braccio, oppure nella mano, o fra l’indice e il pollice. Per l’azienda non si tratterebbe neanche di una novità, siccome i loro impiegati hanno già un chip sottocutaneo per aprire porte o fare degli acquisti con un semplice movimento della mano.
Va comunque sottolineato che, essendo uno degli argomenti più chiacchierati degli ultimi mesi, la Epicenter abbia voluto sfruttare questo momento di popolarità per pubblicizzare un prodotto che, difficilmente, può entrare nel mercato per il 2022.