Stati Uniti: la chirurgia di genere inclusa nella copertura sanitaria dei veterani

Dopo l'esperienza conservatrice dell'amministrazione Trump, finalmente con Biden l'America si riapre ai diritti LGBT: per la prima volta anche i veterani dell'esercito potranno usufruire della copertura sanitaria anche per il cambiamento di genere

Stati Uniti: la chirurgia di genere inclusa nella copertura sanitaria dei veterani

Da quest’estate la copertura sanitaria dei veterani permetterà il cambiamento chirurgico di genere. Questo l’annuncio che il segretario del Dipartimento per i rapporti con i veterani Denis McDonough ha dato sabato scorso durante un evento tenutosi a Orlando, in Florida. La stessa città in cui, cinque anni fa, il killer Omar Mateen uccise 49 persone all’interno di un nightclub frequentato da omosessuali.

Un notevole cambiamento di rotta, che arriva dopo decenni di incessanti richieste da parte dei veterani transgender (più di 134.000, secondo le stime, e almeno 15.000 quelli ancora in servizio), desiderosi di completare la propria transizione; se, infatti, la terapia ormonale e le cure psichiatriche erano già garantite dal piano sanitario, la chirurgia di genere veniva finora invece negata dalla copertura.

L’ ennesimo segnale di apertura da parte dell’ amministrazione di Joe Biden, che sta cercando di imprimere una decisa svolta nella lotta per i diritti civili, opponendosi alla precedente amministrazione repubblicana di Trump. Se quest’ultimo aveva addirittura impedito l’arruolamento di cittadini transgender durante il suo primo anno di mandato, Biden ha provveduto immediatamente a elimunare tale restrizione subito dopo il suo insediamento, nel Gennaio scorso.

Come ribadito dallo stesso Biden, la decisione vuole rimediare a una lunga storia di discriminazione nei confronti dei veterani e in generale di tutti i militari trans. Allo stesso tempo, si pone come antidoto alla pratica degli interventi di cambiamento del sesso che non garantiscono regolari procedure mediche; il processo di transizione, infatti, come sottolineato dai medici del Dipartimento, “ha un impatto significativo sia sulla salute fisica che su quella mentale”.

D’altronde, la strada per il pieno riconoscimento dei diritti degli uomini e delle donne veterani di guerra è ancora lunga: mancano all’appello la chirurgia estetica e la procedura di aborto; vengono invece garantite la dialisi, il trapianto d’organi, le cure mediche d’emergenza, le cure mediche di routine.

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