Leandro Lo, leggenda del jiu-jitsu brasiliano a livello mondiale, è stato ucciso nel suo natio Brasile, dopo una lite con un poliziotto fuori servizio che gli ha sparato in testa. L’omicidio, che ha sconvolto il Brasile e l’intera comunità sportiva internazionale, è avvenuto nella notte tra sabato e domenica in un club di San Paolo.
Secondo quanto raccontato dai testimoni, Leandro Lo si trovava nel club con alcuni amici per ascoltare un concerto del gruppo Grupo Pixote, una delle band di samba pop più popolari del paese. L’agente di polizia, identificato come Henrique Otavio Oliveira Velozo, si è avvicinato al gruppo in modo aggressivo, ed ha rubato una bottiglia dal loro tavolo, brandendola con fare minaccioso.
Leandro lo ha immobilizzato a terra per farlo calmare, ma non appena ha lasciato la presa, Velozo ha estratto una pistola e gli ha sparato in testa. Il poliziotto ha poi sferrato due calci a Lo, che era già a terra con una gravissima ferita, e si è poi dato alla fuga. Il 33enne è stato trasportato d’urgenza in Ospedale, dove è ne è stata dichiarata la morte cerebrale. Il suo assassino si è consegnato lunedì ai colleghi poliziotti, che lo hanno arrestato.
Considerato uno dei più grandi praticanti di jiu-jitsu brasiliano della storia, Leandro Pereira do Nascimento Lo aveva vinto per ben otto volte il campionato mondiale. Il prossimo fine settimana avrebbe dovuto prendere parte ai campionati in programma negli Stati Uniti.
Montano in Brasile le polemiche nei confronti delle politiche messe in atto da Jair Bolsonaro, presidente di estrema destra che ha promosso leggi per facilitare la diffusione e l’acquisto di armi, con oltre un milione di armi da fuoco che dal 2019 sono entrate in circolazione nel paese. “Il Brasile di Bolsonaro è diventato il far west“, ha commentato la giornalista Milly Lacombe.