Sparatoria in una scuola in Florida: 17 morti. Ex studente in manette

Il drammatico episodio ha avuto luogo a Parkland. L' autore della sparatoria è un ragazzo di soli 19 anni amante delle armi. Per anni aveva frequentato l'istituto scolastico.

Sparatoria in una scuola in Florida: 17 morti. Ex studente in manette

Attimi di grande paura e terrore in una scuola superiore della Florida: 17 persone sono rimaste vittime del tragico episodio e almeno 14 sono rimaste ferite in seguito ad una sparatoria in un istituto di Parkland. L’autore della strage è stato arrestato e si chiama Nikolas Cruz, un 19enne descritto come “ragazzo difficile”, ex studente espulso dallo stesso istituto. Potrebbe essere  questo il movente della strage, hanno dichiarato le autorità.

Negli USA è la diciannovesima sparatoria dall’ inizio del 2018. Nel liceo di Parkland si è tratto soprattutto di una strage di studenti. Ma si lavora ancora per identificare tutte le 17 vittime del massacro, con le forze di polizia che hanno chiarito come nessun nome verrà rivelato fino a quando tutte le famiglie non saranno debitamente informate. 

Strage in una scuola della Florida: 17 studenti morti

I media locali comunque citano alcune fonti secondo le quali tra i morti – oltre ad una insegnante eroina che ha fatto scudo con il proprio corpo per alcuni studenti – figurerebbe anche uno degli allenatori della squadra di football della scuola, mentre tra i feriti ci sarebbe il figlio del vicesceriffo della contea.

Il grande campus della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland conta circa 3.000 studenti. I giovani con le mani alzate hanno abbandonato gli edifici scortati dalle forze di polizia intervenute in modo massiccio e tempestivo. 

Alcuni testimoni oculari della vicenda hanno riferito che l’aggressore avrebbe fatto fuoco mentre indossava una maschera a gas. Il killer ha sparato con un fucile d’assalto simile all’AR-15 e aveva con sé moltissime munizioni. Nikolas Cruz appare in vari post sui social network con delle armi in mano tra le quali varie pistole e coltelli. Egli descrive l’atto dello sparare come “una terapia”.

Gli investigatori etichettano tali immagini e frasi come “inquietanti”, tra cui alcune in cui prende in giro tutte le persone di fede musulmana. In quasi tutte le foto il giovane indossa infatti una maglietta nera e una sciarpa che copre parte del suo viso per celare la propria identità. “Qualunque cosa postava era sulle armi. E’ malato“, ha detto un suo ex compagno di classe, mentre altri hanno raccontato che Nikolas veniva a scuola sempre armato.

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