Giunge dalla Spagna la notizia di una donna di 62 anni che ha deciso di avere un terzo figlio. Lina Alvarez, 63 anni a Gennaio prossimo, è medico e attraverso la fecondazione in vitro è rimasta incinta di una bambina che attualmente pesa poco più di due chili e che nascerà ad ottobre.
Non è la prima volta che la donna ha provato la fecondazione assistita; è all’età di 52 anni che ha partorito il suo secondo figlio Samuel, 10 anni. Il primogenito è stato concepito naturalmente, ha 27 anni, ma è rimasto semiparalizzato in seguito ad una amniocentesi che gli ha causato dei danni cerebrali.
Lina ha combattuto a lungo per avere giustizia per l’errore commesso, e oggi si trova ad affrontare una gravidanza normale senza alcun tipo di problema.
Nelle sue interviste ha affermato che vi era solo il 6% di possibilità di rimanere incinta, ma grazie alla terapia ormonale che ha preparato l’utero ad ospitare l’embrione e al prezioso contributo del suo corpo, è riuscita a far nascere dentro di sè una nuova creatura. La donna ha potuto ricorrere alla fecondazione assistita in quanto in Spagna non è stata stabilita l’età massima entro la quale avere figli.
Le critiche nei suoi confronti sono state numerose e contrastanti. Vi sono medici i quali ritengono che la donna sta correndo numerosi rischi e che dovrebbero essere gli stessi ginecologi a fissare un limite alla fecondazione. Altri ritengono che l’esito della gravidanza non dipende dall’età della donna ma dall’ovulo che viene donato; è per questo motivo che l’età massima per la cessione degli ovuli dovrebbe essere di 35 anni in quanto vi è meno rischio di abortire o di contrarre una malattia come la sindrome di down.
La Spagna rappresenta un importante punto di riferimento per tutti coloro che vogliono provare la fecondazione assistita.