Spagna, le disoccupate del Covid costrette a prostituirsi per vivere

Molte donne rimaste senza lavoro hanno iniziato a prostituirsi nelle case di tolleranza o hanno riconvertito saloni di bellezza e centri massaggio in strutture per il sesso a pagamento.

Spagna, le disoccupate del Covid costrette a prostituirsi per vivere

La pandemia da Coronavirus ha messo in ginocchio intere economie occidentali, compresa la Spagna dove, chi può, si  ricicla in ogni modo pur di sbarcare il lunario. Tra queste ci sono le donne, che sono tornate a fare il mestiere più antico del mondo: le prostitute. Un mestiere sempre redditizio, che permette di guadagnare cifre importanti, anche 8mila euro al mese.

Attenzione, però. Non parliamo di meretrici che battono i marciapiedi: parliamo di ex impiegate, ex insegnanti, ex professioniste, ex amministratrici, donne che, perso il lavoro, si sono dedicate al sesso a pagamento. Secondo i dati, in Spagna esistono oltre 3mila case di tolleranza che danno lavoro a 80mila meretrici, con un giro di affari di 3 miliardi di euro l’anno, in parte tassato.

Non ci sono però solo case di tolleranza nelle città iberiche: molte professioniste del sesso hanno trasformato la propria casa, i saloni di bellezza, i centri estetici, i locali notturni e i bar in alcove del piacere. Luoghi dove il vizio si mescola alla necessità di tirare avanti e le donne si concedono ai clienti tramite incontri a sorpresa, appuntamenti prestabiliti e bollenti notti hard.

Questa moda a luci rosse ha portato la Spagna a raggiungere il secondo posto tra le mete mondiali più gettonate dai turisti del sesso. Lo confermano i dati, ma anche gli annunci di quante, scaricate dal mondo del lavoro, si sono avvicinate al business della prostituzione. Una soluzione drastica, alimentata dalla pandemia che in Spagna ha mandato all’aria 2 milioni di posti di lavoro e fatto salire la disoccupazione al 21%.

La crisi da virus morde e molte adepte di ogni età e di ogni estrazione sociale si sono riconvertite al mercato del vizio. Un business che un tempo era prerogativa esclusiva delle donne straniere e che adesso vede riempirsi sempre di più di donne spagnole, tanto che la Spagna è diventato attualmente il primo Paese in Europa per quanto riguarda il turismo sessuale.

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