Sottomarino scomparso a Bali: sono morti tutti e 53 i membri dell’equipaggio

Il sottomarino Nanggala è stato trovato a 853 metri di profondità sotto il livello del mare, il mezzo militare sarebbe andato in avaria di ossigeno poco dopo la scomparsa. Il suo limite era quello di 500 metri sotto il livello del mare.

Sottomarino scomparso a Bali: sono morti tutti e 53 i membri dell’equipaggio

Non ce l’hanno fatta i 53 membri dell’equipaggio del sottomarino Nangaala, scomparso dai radar negli scorsi giorni in pieno Oceano Pacifico, vicino a Bali. Il mezzo, secondo quanto si apprende dai media internazionali, è stato dichiarato affondato dopo che sono stati trovati alcuni effetti personali di diverse persone in servizio sul sottomarino militare. L’equipaggio sarebbe rimasto senza ossigeno sin dai primissimi momenti dell’affondamento: il Nangaala è stato trovato infatti a 850 metri di profondità. Fanpage riferisce che il suo liite fosse 500 metri

Una tragedia immensa, che ha colpito tutta l’Indonesia. Il mezzo aveva disponibiità di ossigeno fino alle 3:00 di sabato 24 aprile. Poche ore dopo è arrivata la notizia che nessuno si aspettava: per gli uomini all’interno del sottomarino non vi era più nulla da fare. Alle ricerche hanno partecipato 20 navi militari indonesiane e una nave militare della Marina Australiana, che dotata di sofisticate tecnologie e sonar ha cercato di rintracciare il Nangaala. Un aereo di ricognizione americano si è unito alle ricerche. 

Si tenta di recuperare il mezzo

Adesso le autorità indonesiane, con la collaborazione di vari partner internazionali, stanno cercando di recuperare il sottomarino affondato. Non è un’impresa semplice, visto anche la profondità alla quale si trova. Il governo dell’Indonesia sta cercando di recuperare detriti e oggetti appartenenti all’equipaggio. Una tragedia immensa che ha colpito tutto il Paese. Il Nangalla misurava 59 metri e mezzo di lunghezza per 1.400 tonnellate di peso. Era in dotazione alle forze indonesiane dal 1981 ed era stato rinnovato in Corea del Sud fra il 2010 e il 2012. 

“Abbiamo ritrovato oggetti che erano installati all’interno, significa che ci sono state enormi crepe. Se ci fosse stata un’esplosione l’avremmo avvertita con il sonar” – così ha spoegato l’ammiraglio Yudo Margono. Al momento l’ipotesi più probabile è che il sottomarino indonesiano abbia avuto un blackout che impedito di avviare la procedura di emergenza, facendo sì che il mezzo potesse riemergere. Visto che il sistema pare non aver funzionato il mezzo si è inabissato ad una profondità superiore appunto ai 500 metri. 

La pressione dell’acqua avrebbe a questo punto spaccato la corazza e i membri dell’equipaggio sarebbero andati incontro ad una fine orribile. Nella zona in cui il Nangaala è affondato sarebbe stata trovata anche una macchia di gasolio, segno che forse anche il serbatoio del carburante è stato danneggiato dall’eccessiva pressione dell’acqua. Nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, potranno conoscersi ulteriori particolari su questo dramma avvenuto in pieno oceano.

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