Slovacchia: la progressista Zuzana Caputova vince il primo turno delle presidenziali

Zuzana Caputova vince le presidenziali slovacche al primo turnom con un largo vantaggio. Secondo, il candidato tradizionalista appoggiato dal partito di governo.

Slovacchia: la progressista Zuzana Caputova vince il primo turno delle presidenziali

Per la prima volta in un Paese del gruppo di Visegrad i sovranisti, euroscettici, politici anti-immigrazione e in generale l’estrema destra, sono stati sconfitti. La vittoria stavolta è per l’avvocatessa 45enne Zuzana Caputova, leader di “Slovacchia progressiva“, il movimento europeista e anti-corruzione nato dalle proteste della società civile dopo l’omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua compagna.

La Caputova ha vinto con un largo vantaggio il primo turno delle presidenziali a suffragio universale. Secondo i dati infatti, avrebbe passato il turno con una percentuale del 40.5% dei consensi. Secondo, ma molto più debole, il candidato tradizionalista appoggiato dal governo Maros Sefcovic, col 18,7%. Ancora più deboli i candidati dell’ultradestra, con appena il 10,5%.

Secondo i sondaggi, quindi, la Caputova è in testa per i prossimi ballottaggi, che si svolgeranno il 30 marzo, e nei quali si dovrà scegliere tra i primi 2 classificati in questa tornata elettorale. Infatti, secondo la costituzione slovacca, il vincitore deve ottenere almeno il 52% di voti.

I suoi consensi sono cresciuti stando in mezzo alla gente e battendosi insieme a loro. La Caputova, infatti, è anche un’attivista per l’ambiente e la salvezza del clima, e ha cominciato a divenire popolare per la sua vittoriosa battaglia per l’impedimento della costruzione di una discarica illegale.

In alcune sue interviste rilasciate prima del voto, ha parlato di lotta alla corruzione, trionfo dello Stato di diritto, e di una maggiore partecipazione della Slovacchia nell’integrazione europea. Chiede inoltre libertà di matrimonio e pieni diritti per i cittadini gay o più in generale della comunità LGBT.

Ovviamente, questi discorsi e le sue battaglie sono diametralmente opposti a quelli invece portati avanti dai tradizionalisti e dall’ultradestra. Questo primo risultato quindi può essere un segnale di cambiamento democratico, di un’inversione di marcia rispetto anche all’andamento dell’intera Europa, anche in vista delle prossime elezioni europee previste per il prossimo maggio.

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