Siria, raid del governo al mercato: morti decine di civili

Siria, un raid del governo nel mercato di un villaggio ha mietuto almeno 49 vittime civili. Il premier, nel frattempo, promette premi in denaro per chiunque decida di arruolarsi: "Sosteniamo il nostro esercito"

Siria, raid del governo al mercato: morti decine di civili

Continuano le violenze nella Siria occupata dagli jihadisti dell’Isis, sebbene stavolta la strage di civili non sia direttamente imputabile ai fanatici islamisti. La scia di sangue è stata infatti provocata dai raid aerei del governo locale, che nel corso di un’operazione militare hanno preso di mira il mercato cittadino del villaggio di al-Janudiyah, situato all’interno della regione di Jisr al-Shughur. Il bombardamento è avvenuto quest’oggi attorno alle 11:30 (10:30 italiane), e ha visto impegnata l’aeronautica militare siriana nell’attacco al mercato mediante l’utilizzo di barili-bomba.

Il bilancio parla di almeno 49 vittime civili, tra le quali figurerebbero anche 6 bambini. Tuttavia le stime sono ancora parziali, poiché secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nelle prossime ore il numero dei morti accertati potrebbe aumentare esponenzialmente. Il luogo dell’attacco è stato infatti il centro del villaggio, laddove sono raggruppati il maggior numero di negozi ed esercizi commerciali.

Janodiya è situata nei pressi della città di Jisr Shughur, attualmente in mano ad una coalizione di fanatici religiosi tra i quali figurano i miliziani di al Nusra, la branca di Al Qaeda stanziata in siria. Alcuni attivisti locali, testimoni della strage, hanno riferito le modalità d’esecuzione dell’attacco descrivendo i barili esplosivi lasciati cadere dagli aerei proprio in corrispondenza del mercato del villaggio.

L’organizzazione non governativa ha reso noto che, stando ai dati in suo possesso, da Settembre siano stati uccisi almeno 148 civili nel corso dei raid della Coalizione anti-Isis. Nel frattempo la Siria, per motivare i propri cittadini alla resistenza contro i fondamentalisti dello Stato Islamico, ha promesso un premio di 10.000 lire siriane per coloro che si arruoleranno nell’esercito, oltre a salari migliori per i soldati già impegnati al fronte. Lo stesso premier Wael al-Halqi ha affermato, dinanzi al Parlamento: “Oggi dobbiamo essere più uniti che mai nel sostenere il nostro esercito”.

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