Non si tratta di un film ma di un fatto di cronaca realmente avvenuto quello che ha visto come protagonisti i componenti della famiglia al-Mohammad, che ha dovuto abbandonare il loro paesino, Saraqib, una piccola località alle porte di Idlib, a causa dei continui bombardamenti messi in atto dal del regime siriano di Bashar al-Assad.
Quella che vi raccontiamo è la storia di una famiglia: un padre, una madre ed una figlia, che al momento si trovano al sicuro a casa di amici in una zona più a nord, a Sarmada. Le esplosioni però non cessano, così il papà Abdullah ha escogitato un modo per far sì che la sua bambina, Silva di appena 4 anni, non si spaventi a causa del rumore assordante derivante dall’impatto con il suolo di una bomba lanciata dalle forze militari aeree del regime siriano.
Il gioco delle risate
Abdullah ha pensato bene di associare al suono ostile e agghiacciante degli ordigni esplosivi caduti dal cielo, un suono ed un rumore che è considerato più familiare alla piccola, quale può essere quello che si sente quando ci sono i giochi pirotecnici oppure quello che può fare una pistola giocattolo.
Ogni qual volta che si sente l’esplosione di un ordigno il padre chiede a Silva: “È un aereo o è un proiettile?” – per poi ricevere la fantasiosa risposta della piccola – “Un proiettile”, risponde la figlia. Poi Abdullah aggiunge che quando arriverà, rideranno. Tutto questo è stato documentato in un breve filmato che è stato pubblicato sul noto social network di condivisioni Twitter da parte dell’ex deputato del Partito della Giustizia e dello Sviluppo turco della regione di Hata, Mehmet Algan.
Far diventare un momento tanto drammatico in un gioco è stata una cosa che ha avuto un impatto molto positivo nella psiche della bambina, che ora non è più terrorizzata dalle esplosioni, quanto piuttosto appare visibilmente divertita ogni volta che scoppia una bomba o sente un rumore assordante.
Intervistato da Sky News, Al Mohammad ha dichiarato, riferendosi al trauma che la guerra civile ha lasciato in sua figlia: “Non capisce cosa sia la guerra e io le faccio credere che i rumori provengono da armi-giocattolo”, ha spiegato Al-Mohammad a Sky News – quindi ha aggiunto – “Ho deciso di insegnare a Selva questo gioco per prevenire il collasso del suo stato psicologico. Cerco di evitare che venga colpita da malattie legate alla paura”.
L’escamotage ideato dal signor Abdullah ha ricordato in molti ciò che avvenne anche nella narrazione del film vincitore del premio Oscar “La Vita è bella”, con protagonista principale Roberto Benigni; la pellicola fu ambientata in un campo di concentramento nazista, in cui il narratore era rinchiuso con il figlio. Per celare al piccolo la drammatica realtà che li circondava, anche nella pellicola cinematografica, il protagonista creò un gioco con il figlio. Attualmente si contano quasi 900 mila rifugiati nella sola zona di Idlib.