E’ stato nuovamente colpito un ospedale di Medici senza Frontiere dai bombardamenti in Siria. Questa volta a causare la distruzione della struttura ospedaliera è stato un raid russo, durante il quale l’ospedale è stato erroneamente scambiato per un obiettivo militare. Non è la prima volta che avvengono episodi del genere, e già in passato anche i bombardieri statunitensi avevano finito per colpire le strutture di soccorso.
A segnalare il fatto è stato quest’oggi un portavoce dell’Osservatorio Siriano per i diritti umani stanziato a Parigi, il quale ha reso noto che: “un ospedale sostenuto da Medici senza Frontiere è stato fatto oggetto di bombardamenti aerei“. La tragedia è avvenuta nella regione di Maaret al Noomane, ed ha causato almeno 9 vittime civili, tra i quali un bambino.
Non sono ancora chiare le dinamiche dell’accaduto, e cosa possa aver causato l’errore facendo sì che i bombardamenti si concentrassero sull’ospedale anziché sugli obiettivi militari dell’Isis. Tuttavia l’ospedale di Medici senza Frontiere non è stata la sola struttura di soccorso a venire bombardata.
I medici del posto hanno infatti denunciato che anche la clinica ginecologica ed il reparto di Pediatria dell’ospedale di Azaz siano stati colpiti dalle bombe, sebbene in questo caso la colpa non sia da attribuire ai russi, bensì alle forze dell’esercito governativo della Siria. Azaz si trova fra la città di Aleppo ed il caldissimo confine con la Turchia.
E proprio lungo quel confine si sono concentrate le recenti attenzioni del mondo, dopo le dichiarazioni della Russia in merito ad una possibile invasione congiunta della Siria da parte di Turchia e Stati Uniti. I ricognitori russi hanno infatti rilevato una massiccia presenza militare turca lungo il confine, ed il ministro degli Esteri siriano aveva denunciato ieri che le truppe di Erdogan fossero già penetrate nel territorio.
Da Ankara però sono fioccate le smentite da parte di Ismet Yilmaz, il ministro della Difesa del gabinetto di Erdogan, il quale ha dichiarato che nessun militare turco ha varcato il confine con la Siria.