E’ salito a 45 il numero delle persone morte a causa del raid aereo e dei bombardamenti che, nella giornata di domenica, hanno colpito la capitale siriana, Damasco, e la sua periferia. Una vera e propria strage di bambini: tra le vittime, infatti, ci sarebbero anche 10 minori. Mentre almeno 250 persone sono rimaste ferite.
L’Osservatorio Siriano per di diritti umani e altri media locali hanno informato che nella mattinata di domenica aerei da guerra non identificati hanno attaccato il popolo di Douma, a 15 chilometri da Damasco, e missili terra-terra hanno raggiunto le vicine aree, inclusa Ghouta, nella regione orientale. Secondo quanto riportato dall’organizzazione anti Asad, con sede a Londra, gli attacchi hanno colpito anche una scuola della città provocando la morte di quattro studenti e del direttore dell’istituto.
Mentre a Douma si viveva l’inferno, non molto lontano da lì, nei quartieri di Shaalan e Abu Rumane, così come il vicino hotel Dama Rose e il sito storico di Takiya Suleimaniya, sono stati oggetto di rappresaglie da parte dei gruppi ribelli che hanno intensificato gli attacchi contro le forze di sicurezza siriane con il lancio di 40 proiettili da mortaio nei quartieri della capitale, uccidendo tre persone.
Al momento non è stato chiarito se l’attacco sia stato perpetrato dall’Esercito siriano o dagli aerei dei paesi che stanno effettuando operazioni militari contro il gruppo jihadista, Stato Islamico.
“Negli ultimi tre mesi, queste aree sono state costantemente attaccate da missili e bombardamenti aerei, e nessuno dei morti era un militare, erano tutti civili”, ha dichiarato un funzionario del dipartimento della Difesa Civile siriana.
E’ da oltre 4 anni che la Siria vive questo cruento conflitto, iniziato con la repressione di un movimento di protesta antigovernativo, rivolto contro il presidente Bashar al-Assad, trasformatosi poi in una guerra civile. Molti dei residenti di Douma sono scappati dal conflitto cercando rifugio nelle vicine zone rurali.