E’ successo nella cittadina di Quickborn, in Gemania, dove qualche giorno fa il sindaco ha postato su Facebook una foto del suo schermo del computer e, oltre alla pagina della costituzione tedesca, i suoi concittadini hanno potuto appurare che stava eseguendo anche un’altra ricerca, quella sul BDSM, una categoria di video porno.
Subito è partita la campagna denigratoria dai suoi oppositori politici ed anche dei suoi concittadini, ma il sindaco si è difeso dicendo che voleva capire cosa significasse quella siglia, BDSM, che aveva sentito in una discussione di alcuni ragazzi in un impianto sciistico nel sud del Tirolo. Il sindaco ha dichiarato che la curiosità ha vinto su qualunque altro sentimento e si è messo a ricercare su internet quelle quattro lettere: BDSM (sigla che identifica una vasta gamma di pratiche relazionali ed erotiche spesso basate sul dolore n.d.a.).
Il sindaco della cittadina, Thomas Koppl, si è subito scusato con i suoi elettori dichiarando che adesso che è informato su cosa vuol dire quella sigla, la sua curiosità è scemata, in quanto giudica quelle pratiche ‘piuttosto inquietanti‘ affermando che addirittura lui ha un ‘problema‘ con qualsiasi pratica violenta e che ha – da sempre – fatto della lotta alla violenza il suo cavallo di battaglia.
Molti dei suoi elettori hanno risposto positivamente al suo messaggio di spiegazioi anche se non sono mancate le battute dei burloni che hanno proposto di cambiare il nome della città da Quickborn a Quickporn. Non è la prima volta che un politico viene trovato a trafficare con dei siti porno, ma la spiegazione del sindaco tedesco sembra essere molto plausibile; quel che è certo – si spera – è che, in futuro, farà molta più attenzione a ricordarsi di ritagliare gli screenshot da mandare in rete, in modo che le sue ‘ricerche’ restino private e che i suoi concittadini non possano più farsi beffe di lui.