Schedare i bambini musulmani: è questa la controversa iniziativa promossa da Robert Ménard, sindaco della città di 72.000 abitanti Beziérs (Sud della Francia), che ha sollevato un vero e proprio polverone mediatico nel Paese d’oltralpe. Ménard, 61enne di origini algerine, ricopre la carica di massima autorità cittadina dal 2014, e come si potrà intuire dalla natura del suo operato, è il leader di un partito di estrema destra. Il politico in questione, nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda in Francia, ha candidamente affermato di utilizzare il proprio potere per tenere costantemente sotto controllo i bambini musulmani.
Nell’ambito dell’intervista incriminata, Robert Ménard ha reso noto che il 64,5% dei bambini residenti nel suo comune sono di religione islamica. Queste le sue esatte parole riguardo alla schedatura dei ragazzini: “Sono le cifre del municipio che dirigo. Mi spiace ma il sindaco ha i nomi, classe per classe, dei bambini. So che non si può, ma lo faccio lo stesso”. Una confessione in piena regola, mediante la quale il 61enne algerino ha pubblicamente ammesso l’illegittimità del proprio operato, ribadendo però al contempo che la prospettiva di dover rimanere nella legalità non lo sfiora affatto.
Ménard è il fondatore di Reporters Sans Frontières (Reporters Senza Frontiere), l’organizzazione non governativa creata nel 1985 allo scopo di difendere la libertà di stampa, e durante il confronto televisivo ha dichiarato che l’alta percentuale di bambini musulmani presenti nel comune che è chiamato a dirigere, rende di fatto impossibile che questi ultimi possano integrarsi correttamente con gli usi ed i costumi francesi. Per questo sarebbe necessario tenerli costantemente sotto osservazione.
Peccato che in Francia, il censimento dei cittadini sulla base dell’appartenenza etnica o confessionale sia un reato punibile con una condanna fino a cinque anni di reclusione, o con un’ammenda pari a 300.000 euro. Non c’è dunque da stupirsi se il sindaco, dopo quell’intervista, sia finito sotto interrogatorio presso il commissariato di Montpellier. Immediata è stata anche la reazione di François Hollande, il quale ha ribadito che: “La schedatura degli allievi è contraria a tutti i valori della Repubblica”.
Più piccata è stata la replica di Manuel Valls, vice Premier nonché Ministro dell’Interno francese, che si è lasciato andare su Twitter ad un secco e lapidario “Vergogna!” nei confronti di Ménard, specificando poi che: “La Repubblica non fa distinzione tra i suoi bambini”. Una vicenda destinata a far discutere ancora a lungo, quella del controllo dei bambini musulmani di Beziérs; almeno fino al prossimo scandalo. D’altronde, non si tratta certo della prima uscita infelice di Robert Ménard e, visti i precedenti del sindaco francese, difficilmente sarà l’ultima.