Siberia in fiamme, i cambiamenti climatici colpiscono la Russia

La Siberia è conosciuta come una località molto fredda. Ma questa estate gran parte del territorio è in fiamme, una situazione che secondo gli scienziati russi è causata dal cambiamento climatico, che probabilmente ne accelera il processo.

Siberia in fiamme, i cambiamenti climatici colpiscono la Russia

La Siberia sta bruciando. L’enorme ma scarsamente popolata massa terrestre della Russia sta vivendo temperature da record, per il quinto anno consecutivo. Ma quest’anno ha portato incendi boschivi senza precedenti, che hanno devastato un territorio delle dimensioni dello stato di Washington e coperto vaste aree con un forte inquinamento dell’aria.

Le città che hanno visto raramente temperature estive superiori a 21 gradi centigradi hanno subito un caldo afoso in un’estate che quest’anno è iniziata un mese prima e che ha costantemente prodotto temperature giornaliere di molti gradi superiori alla media. Il termometro è addirittura arrivato a misurare 38° C.

Gli scienziati affermano che la Siberia sta subendo un riscaldamento pari al doppio della media globale, portando a eventi meteorologici estremi, grave deterioramento ambientale e gravi complicazioni per la vita dell’uomo così come degli animali. E, avvertono, è una catastrofe climatica che potrebbe essere solo all’inizio.

Se queste temperature si ripetessero l’anno prossimo, la situazione ai margini meridionali delle foreste siberiane diventerà critica“, afferma Nadezhda Chebakova, ricercatrice presso l’Istituto forestale di Sukachev a Krasnoyarsk. “A lungo termine, bisogna fare qualcosa per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra“.

La perdita di biodiversità è una delle preoccupazioni degli studiosi. “Gli incendi troppo frequenti portano a una modificazione dei paesaggi forestali, che diventano vuoti e scarni e ad una radicale trasformazione delle dinamiche storiche degli ecosistemi della taiga“, ha affermato Yaroshenko, un esperto forestale del team di Greenpeace Russia.

Mister Slivyak di Ecodefense afferma che la ragione della riluttanza del Governo russo ad affrontare e ad adattarsi alla realtà dei cambiamenti climatici a lungo termine è che ciò significherebbe mettere in discussione la strategia economica di base della Russia. “Abbiamo avuto la stessa strategia negli ultimi 50 anni, che è quella di accelerare l’estrazione di combustibili fossili, principalmente per l’esportazione“, afferma.

I funzionari russi dovrebbero essere più interessati al problema del cambiamento climatico, ma argomenti come petrolio, gas e carbone quando si parla di problemi di sviluppo economico solitamente hanno la meglio nei forum internazionali. Senza cambiamenti radicali la situazione purtroppo peggiorerà molto velocemente.

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