Quando i separatisti hanno preso di mira il Jaffar Express, il treno stava viaggiando da Peshawar verso Quetta. Qesti hanno respinto l’esercito, che aveva reagito nel tentativo di fermare il sequestro, e prima di aprire il fuoco hanno perfino fatto saltare in aria un binario ferroviario. Durante l’operazione sono rimasti colpite alcune guardie di sicurezza e il macchinista.
Il gruppo che ha messo in atto l’assalto al treno fa parte del Baloch Liberation Army, un’organizzazione militante etnonazionalista Baluchista con sede nella regione del Baluchistan, in Afghanistan. Da diversi anni il gruppo separatista porta avanti numerose proteste in Pakistan. Solitamente i convogli in Belucistan hanno a bordo svariati agenti dediti alla sicurezza, visto che il passato i separatisti hanno già effettuato nella regione interventi di assalto nei confronti di treni e personale di sicurezza.
fra i più recenti ricordiamo quello avvenuto a novembre in una stazione ferroviaria di Quetta, quando hanno perso la vita 26 persone, tra cui passeggeri, personale ferroviario e di sicurezza.Sul treno Jaffar Express sequestrato dai membri dell’organizzazione viaggiavano 500 passeggeri diretti nella provincia del Balochistan, nel sud-ovest del Pakistan. Stando a quanto detto dai separatisti, sotto le loro mani sono deceduti 11 militari.
Inoltre, hanno anche dichiarato di aver trattenuto in ostaggio 183 persone. Per incutere timore ed evitare ulteriori reazioni da parte dell’esercito, i separatisti hanno avvisato che, se non si fosse fermato il bombardamento aereo, avrebbero proceduto con l’eliminazione degli ostaggi entro l’ora successiva.
A riferire quanto appena detto è stato Jeeyand Baloch, portavoce del gruppo separatista. Sempre secondo quanto dichiarato dai separatisti, fra gli ostaggi sono presenti anche militari dell’esercito pachistano, ma anche agenti di polizia e dei servizi di intelligence, che stavano tornando dalle famiglie in occasione della licenza. Donne, anziani e bambini sono stati invece rilasciati poco dopo e hanno potuto fare ritorno dai loro cari.