Scoperti in Australia i resti di una nuova specie di dinosauro gigante

Recuperati in Australia i resti fossili di un gigantesco dinosauro erbivoro dal collo lungo. Era alto 6 metri e visse circa 95 milioni di anni fa. La nuova specie appartiene al sottogruppo dei titanosauri.

Scoperti in Australia i resti di una nuova specie di dinosauro gigante

Giunge dall’Australia l’incredibile notizia del ritrovamento dei resti fossili di una nuova specie di dinosauro gigante. La scoperta è avvenuta all’interno di un remoto allevamento di pecore del paese, e di certo contribuirà a riscrivere le varie teorie legate alla diffusione di questi rettili all’interno del nostro pianeta.   

I resti ben conservati sono stati recuperati dal paleontologo David Elliott all’interno della sua immensa tenuta presso Winston, nel Queensland centrale. La scoperta risale al 2006, ma la descrizione dell’animale è stata possibile solo dopo anni di ulteriori scavi e ricerche che hanno permesso di dare alla luce 40 ossa fossili. Tra queste una speciale menzione va ad un femore del peso di 100 chilogrammi. Il lavoro minuzioso ha permesso di ricostruire un quarto dello scheletro che può essere considerato come quello più completo tra i sauropodi sino ad oggi scoperti in Australia.

La descrizione dell’animale è stata presentata sulle pagine della rivista scientifica “Scientific Reports”. I fossili appartengono ad una nuova specie di dinosauro che visse circa 95 milioni di anni fa nelle praterie dell’attuale Australia centrale. Il dinosauro era erbivoro e così come i più celebri brontosauri rientrerebbe all’interno del gruppo dei titanosauri. L’enorme rettile era alto fino a 6 metri e poteva raggiungere una lunghezza compresa tra i 12 e i 15 metri. Le sue zampe gigantesche erano spesse come colonne e il collo era lungo come quello di una odierna giraffa.

L’animale è stato chiamato “Savannasaurus elliottorum” in onore alla savana, ovvero l’ecosistema in cui viveva, mentre il secondo nome è stato dedicato allo scopritore, il paleontologo australiano David Elliott, che con famigliari e ricercatori volontari ha permesso di recuperare e descrivere i resti dell’enorme rettile.

Nello stesso articolo pubblicato su “Scientific Reports” è stato descritto anche un altro rettile già conosciuto e scoperto in passato sempre dallo stesso Elliott, il “Diamantinasaurus matildae”. La contemporanea presenza in Australia di entrambi i dinosauri potrebbe comportare la necessità di rivedere le “caselle” dell’albero genealogico dei sauropodi, oltre a dar adito a nuove ipotesi sulla loro diffusione all’interno della Gondwana. Con questo nome si è soliti indicare il supercontinente che milioni di anni fa comprendeva l’attuale Australia, Africa, Antartide e America Meridionale. Ad oggi si è sempre ritenuto che i dinosauri autraliani provenissero dall’Asia; ora sembra invece emergere una diversa ipotesi che suggerirebbe un’origine sudamericana.

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