Scomparso da anni, lo credevano morto, ma era prigioniero in Perù

José Antonio Blanco era scomparso da oltre tre anni. Lo credevano morto ma è stato ritrovato in un carcere del Perù, dove è stato rinchiuso nel 2011 per aver fatto da corriere della droga.

Scomparso da anni, lo credevano morto, ma era prigioniero in Perù

José Antonio Blanco era scomparso da oltre tre anni quando suo padre, dopo averlo cercato per ogni dove, ha deciso di pubblicare la sua foto su Facebook chiedendo a chiunque avesse avuto sue notizie di contattarlo.
Finalmente, la settimana scorsa, la telefonata tanto attesa: quel figlio – che ormai credeva morto – si trova in una cella della prigione di Sarita Colonia, in Perù.

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Cercavo mio figlio in un cimitero e alla fine l’ho trovato in una prigione”, ha raccontato il padre al quotidiano El Mundo. Per tutti questi anni aveva immaginato che fosse stato sequestrato, ucciso durante una rapina, investito, che si fossero disfatti del corpo. Dopo l’ultima conversazione con suo figlio, avvenuta quattro anni fa, non ha mai smesso di cercarlo. Ha trascorso le notti davanti al computer in cerca di qualsiasi dettaglio che potesse condurlo a lui.

La gente mi suggeriva di andare alla Polizia o alla televisione. Ma io ricordo che una volta mi dissero che molte persone spariscono perché non vogliono che vengano trovate”. Ha pianto di felicità nel sentire la voce di suo figlio al telefono: lo chiamava da quel carcere nel quale è stato rinchiuso il 9 dicembre del 2011 per aver fatto da corriere della droga.

Gli ingenti debiti, tra cui numerose mensilità di affitto, lo avevano spinto a provare con il narcotraffico, per il quale è stato condannato a sei anni e otto mesi di carcere. Il primo anno ha perso 25 chili. Gli restano da scontare ancora due anni e mezzo. Il ritrovamento di José Antonio è stato possibile grazie a una Ong spagnola, Fundación +34, che lavora affinché gli spagnoli prigionieri in altri Stati non si sentano soli e abbandonati: durante la solita visita ai carcerati i volontari dell’organizzazione lo hanno incontrato ed hanno fatto in modo che potesse mettersi in contatto con suo padre.

Josè Antonio aveva inviato diverse lettere nelle quali chiedeva perdono ai suoi genitori; lettere che non sono mai arrivate a destinazione perché dopo il divorzio, avvenuto poco dopo la sua scomparsa, la sua famiglia aveva cambiato casa. Ora il padre continua a cercare il modo per andare a trovarlo e per riportarlo in Spagna con la richiesta di estradizione.

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