Avvenimento straordinario in Cina. Alcuni ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze, coordinati da Baoyang Hu, Qi Zhou e Wei Li, hanno fatto riprodurre con successo coppie di topi dello stesso genere. L’esperimento è stato pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell.
Esperimenti simili erano stati condotti già in passato, ma senza successo, in quanto i topini erano nati con gravi anomalie tali da impedirne la sopravvivenza. In queste occasioni era stato cancellato l’imprinting genetico, un sistema molecolare che permette ai geni di ricordare se la loro origine è materna o paterna e procedere alla fusione di gameti di genitori di genere opposto.
La ricerca
Per questa ricerca, è stato fatto un grande passo avanti. Gli scienziati hanno utilizzato delle cellule staminali che avevano solo la metà del normale numero di cromosomi, più facili da ripulire dell’imprinting genetico. Usando materiale genetico di coppie di topi femmine, le cellule staminali modificate sono state ripulite e successivamente iniettate in cellule uovo. Dall’esperimento si sono sviluppati 210 embrioni di topo da cui sono nati 29 topini sani e fertili.
Anche nel caso del materiale genetico di coppie di topi maschi, le cellule staminali sono state iniettate in cellule uovo con la differenza che i ricercatori hanno rimpiazzato il DNA femminile con il DNA maschile. In questo caso, per far nascere i topini nati da coppie di padri, sono state utilizzate madri surrogate. I topini nati da due padri sono sopravvissuti soltanto 48 ore.
Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia, ha affermato che questo studio sarà molto importante per la prevenzione delle patologie che insorgono nel feto quando si trova ancora nel grembo materno.
Quando gli chiedono se questa tecnica potrà favorire la procreazione tra le coppie omosessuali, risponde che ciò è già possibile. La scienza, oggi, è già in grado di creare ovociti a partire dagli spermatozoi e spermatozoi a partire dagli ovociti. Secondo lui, invece, bisognerebbe riflettere meglio sul fatto che la riproduzione è prima di tutto un progetto affettivo, più che un progetto scientifico.