L’Agenzia Spaziale Europea – ESA – dopo lo schianto del lander Schiaparelli – missione ExoMars -ha aperto un’indagine per cercare di capirne il motivo.
Il lander Schiapparelli, dopo un viaggio lungo 55 milioni di Km, sarebbe dovuto atterrare (credo che il termine più appropriato sia ammartare), sulla superficie del Pianeta Rosso ed un sofisticato sistema di calcoli avrebbe permesso al lander un atterraggio morbido ed indolore, grazie all’apertura di un paracadute.
Senza apparente motivo, però, il lander si è schiantato sulla superficie di Marte.
L’ipotesi più accreditata prevede che il paracadute si sarebbe aperto tardi e, di conseguenza, non ha avuto modo di ammorbidire la discesa verso il terreno.
Al contrario di quanto ipotizzato, il paracadute si è aperto regolarmente, alla giusta altezza, l’altimetro radar ha inviato con regolarità i dati, permettendo al sistema di navigazione del lander di procedere alle operazioni di atterraggio.
Subito dopo l’apertura del paracadute, il radar ha inviato un segnale saturo – ovvero al massimo del consentito – che comunque era previsto (questo segnale è causato dall’improvvisa diminuzione di velocità che si verifica all’apertura del paracadute).
Il segnale anomalo, però, si è protratto per circa un secondo, quindi più di quanto previsto. I sistemi di navigazione dello Schiaparelli hanno “pensato” che l’altitudine fosse al di sotto dello zero – sotto la superficie del pianeta – creando così un effetto domino che ha portato allo schianto.
Questo è quanto è emerso dalle simulazioni fatte al computer, ma che comunque sono “‘una conclusione molto preliminare delle nostre indagini tecniche” afferma il direttore della sezione Voli Abitati ed Esplorazione Robotica dell’Esa, David Parker.
Un quadro più completo lo si potrà avere solo entro i primi mesi del 2017, quando sarà pubblicato il rapporto da parte di una commissione d’inchiesta esterna – in fase di costituzione – richiesta dal direttore generale dell’Esa.
Parker conclude sottolineando che la missione ExpoMars non è da ritenersi una “missione fallita”, dando un contributo particolare alla seconda missione ExoMars, il cui lancio è previsto per il 2020.
Anche il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) – Roberto Battiston – condivide le idee di Parker: ‘‘ExoMars è estremamente importante per la scienza e l’esplorazione europea” e conclude – “Insieme a tutti gli Stati partecipanti al programma, lavoreremo verso il completamento della seconda missione ExoMars’‘.