Sarah Mullally, la prima donna alla guida della Chiesa anglicana d’Inghilterra

Per la prima volta nella sua storia, la Chiesa anglicana d’Inghilterra elegge una donna come arcivescovo di Canterbury: Sarah Mullally, 63 anni, assume il ruolo di primate e guida spirituale della Comunione anglicana.

Sarah Mullally, la prima donna alla guida della Chiesa anglicana d’Inghilterra

La Chiesa anglicana d’Inghilterra segna un momento storico con la nomina di Sarah Elizabeth Mullally, 63 anni, come arcivescovo di Canterbury, diventando così la prima donna a ricoprire questo ruolo e assumendo la posizione di primate della Comunione anglicana. L’annuncio ufficiale è stato dato a Downing Street al termine di un processo di selezione articolato, iniziato con una consultazione ecclesiale e pubblica e culminato con la scelta del nome da parte della Canterbury Crown Nominations Commission.

Il primo ministro Keir Starmer ha poi presentato la nomina al re Carlo III, che l’ha approvata in qualità di governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra. L’insediamento formale è previsto per marzo 2026, dopo l’elezione da parte del decano e del Capitolo della Cattedrale di Canterbury.

Sarah Mullally succede a Justin Welby, che si era dimesso a gennaio 2025 dopo le polemiche legate alla gestione di un caso di abusi sui minori all’interno dei campi giovanili anglicani. Mullally, nata a Woking nel Surrey, ha coltivato la propria fede fin dall’adolescenza, approfondendo al contempo la professione infermieristica con specializzazione oncologica. La sua carriera nel servizio pubblico è stata brillante: nel 1999 è diventata la responsabile più giovane del Servizio infermieristico d’Inghilterra presso il Ministero della Salute.

Nel 2002 ha intrapreso il percorso ecclesiastico, ordinata sacerdotessa anglicana, dedicandosi successivamente al ministero a tempo pieno. Nel 2015 ha ricevuto l’ordinazione episcopale e dal 2018 guida l’arcidiocesi di Londra. Mullally ha sempre sottolineato l’importanza della cura e della gentilezza come principio guida del suo ministero, dichiarando che “nel caos apparente che ci circonda, nel mezzo di una così profonda incertezza globale, la possibilità di guarigione risiede in atti di gentilezza e amore”.

La sua esperienza multidisciplinare, tra infermieristica e servizio pastorale, le conferisce una prospettiva unica, in grado di coniugare attenzione al prossimo e leadership spirituale. La nomina di Mullally ha suscitato ampi consensi anche tra esponenti della Chiesa cattolica. Il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, ha accolto con favore la nuova arcivescova, evidenziando l’opportunità di rafforzare i legami tra Chiesa anglicana e cattolica, mentre il cardinale Kurt Koch ha sottolineato come la sua guida possa favorire unità e comunione all’interno della comunità cristiana.

Questi gesti confermano l’importanza ecumenica del ruolo e le possibilità di dialogo interconfessionale, promuovendo una collaborazione tra le due tradizioni cristiane che dura da quasi sessant’anni. Sarah Mullally, sposata con Eamonn Mullally e madre di due figli adulti, porta così una nuova visione alla Chiesa anglicana, incarnando una leadership che unisce esperienza professionale, dedizione pastorale e attenzione alla comunità. La sua nomina non rappresenta solo un passo storico per la Chiesa anglicana, ma anche un segnale di apertura e rinnovamento nel panorama religioso globale, confermando l’importanza della diversità e della partecipazione femminile nei ruoli di guida spirituale.

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