Mentre in Russia i contagi da Covid-19 continuano a salire, in controtendenza con il resto del mondo, le autorità hanno deciso di correre ai ripari prendendo una decisione drastica. Quattro regioni della Russia hanno reso obbligatori i vaccini per le persone che lavorano nel commercio al dettaglio, nell’educazione e in altri settori del terziario, con lo scopo di aumentare i tassi di immunizzazione del paese.
La decisione è stata annunciata mercoledì, e coinvolgerà le regioni di Mosca, Siberia, Kemerovo e Sakhalin. Gli ufficiali statali hanno ordinato alle istituzioni e alle ditte di garantire che almeno il 60% dello staff sia totalmente vaccinato entro metà agosto. Le persone che si rifiuteranno di sottoporsi all’inoculazione senza un motivo medico valido saranno sospesi dal lavoro senza paga fino a che non saranno vaccinati.
Le aziende coinvolte sono quelle della vendita al dettaglio, l’educazione, la sanità, i trasporti pubblici, estetisti e parrucchieri, intrattenimento ed altre ditte che servono un grande numero di persone. Le compagnie interessate saranno ispezionate a metà luglio, quando il 60% degli impiegati dovrà aver fatto almeno il primo vaccino. In caso di mancato raggiungimento del target, sono previste multe fino a 1 milione di rubli.
La decisione arriva in un momento critico per la Russia. La città di Mosca è stata pesantemente colpita da una nuova variante del virus più aggressiva, difficile da tollerare e più contagiosa, e sono stati più di seimila i contagiati nella sola giornata di lunedì, con un incremento del 66% rispetto ai dati di inizio giugno.
La Russia è stato uno dei primi paesi al mondo a sviluppare un vaccino per il Coronavirus, e le autorità contano di immunizzare il 60% della popolazione adulta, circa 69 milioni di persone, entro il prossimo autunno. Al momento solo 18 milioni di persone, appena il 12% della popolazione, ha ricevuto almeno una dose del vaccino.