Russia, il mistero del fiume tinto di sangue fa impazzire gli esperti

In Russia ha destato grande shock la situazione del fiume Daldykan, tintosi di rosso sangue da un giorno all'altro senza che nessuno finora abbia saputo spiegarne il motivo. Si ipotizza un inquinamento massiccio.

Russia, il mistero del fiume tinto di sangue fa impazzire gli esperti

Il mistero del fiume rosso sangue sta facendo impazzire i cittadini russi della regione del Krasnojarsk, e gli abitanti di Noril’sk – la città siberiana lungo la quale le acque “sanguinolente” scorrono sul loro letto – ora sono in allarme. Il motivo d’altronde è ben giustificato, dal momento che da un giorno all’altro, senza alcuna spiegazione apparente, il Daldykan si è improvvisamente tinto di porpora.

Il fatto ha generato un enorme clamore mediatico com’è lecito aspettarsi da episodi di questo genere, tant’è che molti si sono già lanciati in sperticate elucubrazioni sul presunto significato di quel repentino cambiamento: tra c’è chi ci vede una maledizione e chi un ammonimento divino, le ipotesi strampalate si sprecano.

La maggior parte dei cittadini, una volta appurato l’inquietante cambiamento di colore del fiume, ha però subito puntato il dito contro l’impianto metallurgico della Norilsk Nikel. La regione è infatti conosciuta per essere soggetta ad un elevatissimo tasso di inquinamento, e la Norilsk Nikel è proprio uno dei principali responsabili della situazione.

Stando ad alcune analisi effettuate in loco, è stato ipotizzato che il colore rosso sangue del fiume potrebbe essere stato causato da una sostanza chimica non ancora identificata, scaricata accidentalmente nelle acque in seguito ad un incidente avvenuto nell’impianto metallurgico, che avrebbe comportato la fuoriuscita incontrollata di materiale probabilmente tossico.

D’altronde la stessa Noril’sk non è esattamente un paradiso dove vivere, poiché al di là delle glaciali temperature siberiane, c’è da fare i conti col fatto che la città sia stata catalogata come uno dei 10 luoghi più inquinati dell’intero pianeta. Poco ci sarebbe da stupirsi dunque se dietro al mistero del fiume rosso sangue, si nascondesse in realtà l’ennesimo scempio perpetrato dell’uomo ai danni della natura.

Nel frattempo il direttore del programma minerario Earthworks Payal Sampat ha dichiarato che: “Mentre le autorità russe indagano, dovrebbero anche assicurarsi che i residenti siano protetti“, spiegando che la zona nella quale scorre il fiume Daldykan è zona di pascolo e di coltivazioni per pastori ed agricoltori locali, e che la città stessa – nel caso in cui l’ipotesi di una perdita di sostanze tossiche dovesse venire confermata – sarebbe in grave pericolo.

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