Russia: desecretato il video dell’esplosione della bomba Zar, l’ordigno più potente della storia

A distanza di quasi 60 anni, in Russia è stato diffuso un video inedito riguardante il test della bomba Zar, l’ordigno più potente mai costruito dall’uomo, fatto esplodere nel 1961 al di là del circolo polare artico.

Russia: desecretato il video dell’esplosione della bomba Zar, l’ordigno più potente della storia

Fatta esplodere il 30 ottobre 1961, la bomba Zar è l’ordigno più potente mai realizzato dall’uomo. Costruita dall’allora Unione Sovietica e fatta detonare tra il mar di Barents e di quello di Kara, è stata realizzata per mezzo di un progetto segreto al quale prese parte anche il fisico nonché premio Nobel per la pace Andrej Sacharov

Oggi, a quasi 60 anni di distanza da uno degli avvenimenti più inquietanti del XX secolo, l’agenzia nucleare russa Rosatom ha voluto declassificare il video in cui è stata ripresa la deflagrazione dell’ordigno conosciuto con la sigla RDS-220, nome in codice Big Ivan.

Lungo oltre 30 minuti, il filmato desecretato mostra le conseguenze dell’esplosione della bomba di 50 megatoni, l’equivalente di 50 milioni di tonnellate di tritolo, una potenza 3.000 volte superiore a quella di Little Boy, la prima bomba atomica sganciata dagli Stati Uniti nell’agosto del 1945 sulla città giapponese di Hiroshima.

Fatta detonare a 4.000 metri d’altezza, la bomba pesante 27 tonnellate venne trasportata da un Tupolev Tu-95 che per l’occasione venne cosparso con una speciale vernice resistente al calore. Date le dimensioni dell’ordigno, non venne alloggiato all’interno della fusoliera, ma agganciato all’esterno. L’esplosione causò un “fungo atomico” dell’altezza di 64km, con una palla di fuoco incandescente del diametro di 8km e una luce talmente intensa, che ustionò lievemente la pelle dei piloti del bombardiere che si trovavano a 270km di distanza. La conseguente onda d’urto fece poi tre volte il giro del pianeta, distruggendo qualsiasi cosa nel raggio di 35 chilometri

Il documentario diffuso in lingua russa, fornisce ulteriori dettagli non solo sui frangenti cruciali legati all’esplosione, ma anche su alcune fasi della produzione e del trasporto dell’ordigno. Oltre a ciò, permette di osservare il test con nuove angolazioni, diffondendo una serie di immagini inedite come quelle riprese dalla cabina di pilotaggio del Tupolev.

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