Russia: attaccò l’amico pedofilo che aveva violentato sua figlia, non sarà incriminato per omicidio

Vyacheslav Matrosov attaccò l'amico Oleg Sviridov lo scorso anno dopo aver scoperto nel suo cellulare video in cui violentava bambini, tra cui la figlia di Vyacheslav. L'uomo non sarà incriminato per omicidio, ma solo per istigazione al suicidio.

Russia: attaccò l’amico pedofilo che aveva violentato sua figlia, non sarà incriminato per omicidio

Il padre che attaccò il suo ex amico dopo aver scoperto sul suo telefono video in cui abusava sessualmente di bambini, tra cui sua figlia, non sarà incriminato per l’omicidio. La terribile storia fece il giro delle cronache mondiali lo scorso anno, quando il villaggio di Vintai in Russia venne sconvolto dall’incredibile crimine.

Il 34enne Vyacheslav Matrosov, detto Slava, era fuori insieme all’amico 32enne Oleg Sviridov. Quando quest’ultimo si addormentò, Matrosov prese il suo telefono per vedere cosa l’amico stesse guardando, ed ha scoperto una serie di video nel quale Sviridov violentava da almeno 5anni tre diversi bambini del villaggio. Tra le piccole vittime della violenza, anche la stessa figlia di Matrosov che aveva sei anni all’epoca delle riprese del video.

Nel raccapricciante filmato la bambina pregava l’amico del padre: “Oleg, ora basta, non ce la faccio più. Voglio andare a casa“. Quando Vyacheslav si avventò contro l’amico, questo si svegliò e fuggì. Pochi giorni dopo il suo corpo fu trovato con ferite da arma bianca in una fossa scavata da lui stesso.

Matrosov inizialmente era indagato per omicidio, ma anche in seguito all’immenso supporto ricevuto dalla popolazione e dai giornalisti russi, è stata presa la decisione di far cadere le accuse e di processarlo solo per aver istigato Sviridov a suicidarsi, una accusa che ha conseguenze molto meno severe rispetto a quella di omicidio.

Si sostiene ora che Matrosov abbia trovato Oleg prima della polizia ed abbia dato un ultimatum all’ex amico: andare alla polizia confessando di aver abusato sessualmente dei bambini o affrontare la rabbia del padre della vittima. Ne sarebbe seguita una colluttazione durante la quale Oleg sarebbe caduto accidentalmente sul coltello, uccidendosi.

Una petizione a suo favore, che ha raccolto migliaia di firme, sostiene: “Ogni padre avrebbe fatto questo. Sarà un esempio per tutti. Quindi chiediamo comprensione dall’esecutivo, dal ministro degli interni e dal comitato investigativo“. In suo favore si è espressa anche la giornalista ed ex candidata alla presidenza Ksenia Sobchak: “Tutti i genitori sostengono l’omicida del pedofilo“.

 

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