Russia, attacco armato all’Università di Pern: otto morti

La tragedia si è verificata nelle scorse ore a Pern, città situata a 1.300 km da Mosca, in Russia. Il killer sarebbe un 18enne iscritto al primo anno della facoltà di giurisprudenza. "Ho organizzato tutto da solo". Aggressore portato in ospedale.

Russia, attacco armato all’Università di Pern: otto morti

Una tragedia assurda si è verificata nelle scorse ore a Pern, città situata a 1.300 km da Mosca, in Russia, dove un giovane 18enne è entrato nel locale ateneo armato di un fucile semiautomatico. Una volta all’interno dell’edificio ha cominciato ad esplodere colpi d’arma da fuoco contro chiunque capitasse a tiro. Gli studenti, insieme ai docenti, si sono chiusi all’interno delle aule. Il bilancio è pesantissimo: otto morti accertati e diversi feriti, tra cui lo stesso aggressore, che è stato fermato dalla Polizia russa. Adesso si trova in ospedale in quanto ferito.

Il killer è stato identificato in Timor Bermansurov, studente iscritto al primo anno della facoltà di giurisprudenza della stessa università. “Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo” -così ha scritto Bermansurov su Facebook, informando la popolazione che ha agito così in quanto mosso “dall’odio”. Il fatto ha scioccato l’intera Russia. 

Altri episodi simili

L’assassino ha aperto il fuoco presso l’università di Pern intorno alle ore 11:00 ora locale. Qualcuno è riuscito a girare anche un video in quei concitati istanti: nei frame si vede il killer avanzare all’interno dell’edificio scolastico mentre tiene in mano il fucile. Drammatico il video che riprende gli studenti che si gettano dalle finestre per cercare di sfuggire alla mattanza. 

Si tratta della seconda sparatoria in una scuola russia nel giro di pochi mesi. Lo scorso mese di maggio un 19enne seminò il panico in un istituto scolastico di Kazan, dove armato di un mitragliatore uccise 11 persone ferendone almeno una ventina. Il caso che fece più scalpore si verificò comunque nel 2004.

In quell’occasione un commando composto tra 32 terroristi entrò in una scuola elementare del Caucaso tenendo in ostaggio 1.200 persone per ore. Le forze speciali entrarono due giorni dopo di forza nell’edificio: fu una strage, si registrarono 300 morti e 700 feriti, tra questi 186 erano bambini. 

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