Roma, "Il seminatore" di Van Gogh imbrattato dagli attivisti

Ci risiamo, un'altra azione spregevole da parte degli attivisti, che hanno imbrattato un capolavoro di Vincent Van Gogh in esposizione a Palazzo Bonaparte a Roma, fortunatamente protetto da un vetro.

Roma, "Il seminatore" di Van Gogh imbrattato dagli attivisti

Gli ambientalisti di Extinction Ribellion hanno messo a segno un’altra rappresaglia nei confronti di un capolavoro dell’arte del 1888, trattasi de “Il seminatore” di Vincent Van Gogh, vandalizzato dalla zuppa di piselli che hanno gettato senza alcun ritegno a Palazzo Bonaparte a Roma; il quadro per fortuna era protetto da un vetro protettivo altrimenti sarebbe stato un danno incalcolabile.

Questa è la seconda azione da parte degli ambientalisti che precedentemente in Olanda sono stati arrestati perchè avevano imbrattato un capolavoro, “La ragazza con l’orecchino di perla “di Vermeer, anch’essa per fortuna protetta da un vetro, precedenti anche a Londra -al Museo Barberi Potsdam e alla National Gallery- dove Monet e Van Gogh si sono divisi un purè di patate e una zuppa di pomodoro..!

L’arte vale più della vita? Più del cibo? Più della giustizia?” queste le domande che si pongono gli attivisti ambientalisti, distruttori del patrimonio artistico culturale. C’è da dire che ci sono modi migliori per esprimere il proprio dissenso. In questi giorni gli ambientalisti stanno protestando contro l’uso del carbon fossile a Londra.

Entrano nei musei, luoghi di cultura dove si ispira arte, visitati da milioni di persone, appendono poster che mostrano la realtà della vita sulla Terra con il riscaldamento globale, poi scrivono per terra No new oil e infine si incollano ai dipinti. Il ministro della cultura Sangiuliano è intervenuto dicendo atto ignobile, l’arte va preservata, la cultura va protetta non usata come mezzo altisonante per protestare verso altro, le forme di arte vanno tutelate proprio contro i cambiamenti climatici, i reati contro questi beni saranno perseguiti penalmente.

Gli ambientalisti non sono nuovi a queste forme di protesta eccessive, in questi giorni bloccano il grande raccordo anulare a Roma e la zona dell’Eur, bloccando le strade con gli striscioni ed impedendo il flusso di traffico la mattina dei lavoratori inviperiti, dovrebbero trovare soluzioni pacifiche e alternative per protestare.

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