Un’équipe internazionale di scienziati è riuscita a sequenziare l’intero genoma del mammut lanoso, con lo scopo di capire cosa ha portato ad una così grande differenziazione tra questo animale preistorico e gli elefanti, che portava ad esempio il primo ad essere adatto a vivere in ambienti freddi, sopravvivendo anche alle ere glaciali. Questo grande risultato, come spiegato da Love Dalén del Museo di Storia Naturale di Stoccolma, “potrebbe aiutare gli scienziati che vogliono inserire le cellule del mammut negli odierni elefanti”. Ricreare un mammut in carne e ossa, inoltre, potrebbe essere un obiettivo non così lontano, in fondo: secondo alcuni scienziati, ci si potrebbe arrivare addirittura entro il 2018.
Come qualcuno di voi saprà, peraltro, vi è un progetto del The Long Now Foundation che prevede la ripopolazione dell’area nord del mondo con i mammut, che incontra – anche dallo stesso mondo scientifico – diversi dissensi. Con questo nuovo risultato raggiunto, però, tale obiettivo sembra davvero alla portata, anche se secondo alcuni ci sono diversi problemi ‘tecnici’ ancora da risolvere. Beth Shapiro, dell’Università della California, non crede nell’effettivo successo di quella che, a tutti gli effetti, può essere considerata una clonazione di un mammut: una cosa è produrre globuli rossi molto simili a quelli di un animale vivente, un’altra è dare vita a un esemplare in carne ed ossa.
Oltre a quelli che potrebbero sembrare discorsi fantascientifici (ma lo sono molto meno di quanto possiamo immaginare…), con questa ricerca si sono ottenute comunque diverse informazioni importanti sui mammut, in particolare sulla loro scomparsa. Posto che, da 300.000 anni a questa parte, il numero di mammut è andato via via diminuendo (la causa è tuttora sconosciuta), si può però ipotizzare, confrontando il DNA di un mammut di 45.000 anni fa con uno di 4.000 anni fa, che questi ultimi si riproducessero con membri dello stesso gruppo, in quanto i mammut presenti sulla terra erano pochi ed isolati, e questo ha causato un ulteriore indebolimento della razza, portandola poi all’estinzione.