Gli ospedali francesi pagheranno fino a 300 euro alle donne che accetteranno di smettere di fumare durante la gravidanza. L’iniziativa pilota, che avrà inizio negli ospedali della capitale parigina in collaborazione con l’Istituto Nazionale per il Cancro, ha come scopo quello di dimostrare i benefici sul nascituro dell’astinenza dal fumo delle future madri.
Circa il 20% delle donne francesi fuma durante i nove mesi di gestazione, percentuale che pone la Francia in cima alla classifica dei paesi con più donne in cinta fumatrici; per questo motivo il dipartimento della sanità che gestisce gli ospedali di Parigi e dintorni si è proposto di combattere il problema lanciando un’iniziativa poco ortodossa: ricompensare economicamente le donne in stato interessante che si impegnino per smettano di fumare.
I requisiti per partecipare al programma sono essere incinta da meno di quattro mesi, avere più di 18 anni, essere solite fumare almeno tre sigarette al giorno, non fare uso di sigarette elettroniche e nessun tipo di prodotto a base di nicotina e soprattutto essere seriamente motivata. Le partecipanti saranno sottoposte ai controlli ginecologici di routine e ad ogni visita, se gli esami delle urine dimostreranno che le future mamme non hanno fumato in quel periodo, verranno ricompensate con voucher da 20 euro ciascuno da usare nei centri commerciali e negozi di prodotti per l’infanzia.
E’ stato provato che in gravidanza il tabacco riduce la quantità di ossigeno che riceve il feto, causando un maggior rischio di aborto, parto prematuro e basso peso alla nascita. Inoltre, i figli di fumatrici sono maggiormente a rischio di asma, allergia e altre patologie a carico dell’apparato respiratorio.
Il programma, al quale parteciperanno 17 paesi della Francia e che avrà la durata di 36 mesi, si basa sulla convinzione che l’incentivo economico possa convincere le donne fumatrici ad abbandonare la loro abitudine alla sigaretta durante la gestazione: a volta essere consapevoli del fatto che un determinato comportamento abbia delle conseguenze negative per il bimbo che si porta in grembo non è sufficiente; come sostiene David Tappin, uno degli esperti dello studio dell’Università di Glasgow, “la tecnica della carota e il bastone funziona con tutte le classi sociali”.