Rebecca Francis, la cacciatrice di giraffe: “Non sono pentita: l’ho onorata, uccidendola”

Dopo le polemiche sul web per il selfie di Rebecca Francis con la carcassa di una giraffa da lei uccisa, la cacciatrice risponde alle critiche con questa frase shock

Rebecca Francis, la cacciatrice di giraffe: “Non sono pentita: l’ho onorata, uccidendola”

Niente da fare, a quanto pare neanche la furia del web ha scalfito la posizione di Rebecca Francis, la cacciatrice che sulla sua pagina Facebook aveva postato un selfie macabro con la giraffa, che aveva appena ucciso, al suo fianco. Il comico Ricky Gervais, attivista animalista, l’aveva condannata pubblicamente per la sua mancanza di pudore e di sensibilità, oltre che nel fatto stesso di aver ucciso una povera giraffa. Gervais aveva retweettato la foto di Rebecca Francis con questo commento: “Cosa deve esserti successo nella tua vita per voler uccidere un animale bellissimo e poi farsi un selfie con lui sorridente?”.

Ebbene, Rebecca Francis ha deciso di rispondere alle critiche di Gervais e di tutto il popolo del web, dicendo: “Quando andai in Africa, cinque anni fa, non avrei mai pensato di poter sparare a una giraffa. Ma, sul finire della mia battuta di caccia, è successo un fatto unico. Mi hanno mostrato questa bellissima giraffa anziana che vagava da sola, perché era stata cacciata da un membro del suo branco, più giovane e forte. Aveva passato gli ultimi anni girando e andando sempre molto vicina alla morte. Mi hanno chiesto: ‘Vuoi adottare questa giraffa’? Non potevo, e sarebbe andata inevitabilmente incontro alla morte, andando probabilmente in pasto alla popolazione locale”.

La frase shock, deve ancora arrivare: Uccidendola, l’ho onorata perché almeno la sua carcassa sarebbe servita per qualcosa di utile: c’erano già persone pronte a voler mangiare la sua carne. Hanno preso la sua coda per farne dei gioielli e le sue ossa per farne qualcosa di buono, non solo la sua carne. Insomma, agli occhi di Rebecca Francis quest’uccisione avrebbe evitato uno ‘spreco’. Due domande sorgono spontanee: siamo sicuri che, se proprio doveva morire, non sarebbe stato più utile che la sua morte fosse servita a sfamare la popolazione? E soprattutto, non è quantomeno di cattivo gusto farsi una foto sorridente di fronte alla carcassa del povero animale?

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