Dopo tanta attesta, ha finalmente terminato la sua corsa il raggio cinese Lunga Marcia 5B in caduta libera sulla Terra. Anche l’Italia era allerta circa il rischio che i detriti colpissero alcune regioni italiane, nei giorni si era tenuta un’importante riunione del Comitato operativo nazionale della Protezione Civile in cui si era fatto il punto della situazione.
In particolare era sotto stretta osservazione l’area tra il sud della Sardegna e la Sicilia, e parte della Calabria. Ad ogni modo, della massa totale di 23 tonnellate del razzo, gran parte è stato frantumato dall’atmosfera, mentre ha raggiunto l’impatto al suolo solo il 30%: vediamo dove si sono schiantati i detriti.
Dove è precipitato
A monitorare costantemente la traiettoria del razzo cinese sono state le forze speciali america dello U.S. Space Command, che da diversi giorni avevano lanciato l’allarma, accusando Pechino per questo ennesima imprudenza. Alla fine il razzo ha finito la sua corsa nel sud-est asiatico, nelle acque del mare della Malesia, nei pressi della città di Bintulu.
Per fortuna non si sono segnalati danni a cose o persone, il razzo ha impattato al suolo alle 18:51 ora italiana. Appena rientrato nell’atmosfera terrestre, sui social sono spuntati i primi video che ritraevano la corsa del razzo, dove era apprezzabile una lunga scia prodotta da una grande palla di luce che viaggiava a velocità elevatissima. Alla fine è stato tutto indolore, l’Oceano ha assorbito l’energia del violento impatto.
A tirare un sospiro di sollievo anche l’Italia, che non poteva escludere al 100% di essere coinvolta dall’impatto dei detriti del razzo; la Protezione Civile aveva messo in guardia soprattutto alcune regioni del centro-sud. Non è stata la prima volta che la Cina abbia causato simili poblematiche, già nel 2020 e 2021 le missioni spaziali di Pechino si sono concluse allo stesso modo, con i detriti dei loro razzi caduti sulla Terra, in quelle occasioni rispettivamente in Costa D’avorio e nell’Oceano Indiano.