Rapporto choc in America: un terzo delle donne militari abusate sessualmente da commilitoni e ufficiali

Secondo una ricerca, il 66% delle donne arruolate nelle forze armate avrebbe subito aggressioni sessuali dai colleghi maschi. Poche di loro però hanno denunciato per paura. Elizabeth P Van Winkle: "il fenomeno è in preoccupante crescita”.

Rapporto choc in America: un terzo delle donne militari abusate sessualmente da commilitoni e ufficiali

Un “esercito” di donne americane in servizio nelle forze armate sarebbe stato vittima di abusi sessuali da parte di commilitoni e ufficiali. E’ questo il risultato di una ricerca condotta dalla rivista scientifica Smithsonian, in collaborazione con una prestigiosa università americana, secondo cui nel 2018 “oltre il 66%” del personale militare femminile avrebbe subito aggressioni a sfondo sessuale dai “colleghi” di lavoro. 

Ciononostante, le soldatesse che hanno denunciato l’accaduto alle autorità competenti sarebbero poche. Il dramma si sarebbe consumato tutto all’interno delle caserme e sarebbe stato protetto da una coltre di silenzio e di omertà.

Gli abusi

Un fenomeno, questo,  confermato anche dal rapporto della Smithsonian e dettato, probabilmente, dalla paura delle militaresse di puntare il dito contro i loro superiori per non subire ritorsioni di natura disciplinare e salariale, dato che nelle gerarchia militari la parola di un colonnello o di generale conta di più di quella di un sottoposto in gonnella.

Davanti a questo fenomeno, i media statunitensi hanno subito sottolineato come i dati contenuti nel rapporto in questione contrasterebbero con quelli pubblicati dal Pentagono. Il dipartimento aveva comunicato alla stampa i risultati di una propria indagine interna sugli abusi perpetrati ai danni delle donne in servizio nell’esercito, nella marina e nell’aviazione. Il documento riportava che nel 2018 appena il 27% del personale militare femminile era stato violentato dai commilitoni e ufficiali. Da quanto si evince dalla ricerca degli organi di stampa ufficiale, invece, sembra che il fenomeno sia molto più dilagante e molto più allarmante di quanto appaia.

I vertici della Difesa non hanno rilasciato commenti ufficiali riguardo alle divergenze tra i dati dei due rapporti. Tuttavia, Elizabeth P. Van Winkle, alto funzionario del Pentagono, ha ammesso che le violenze sessuali contro le donne arruolate nelle forze armate sarebbero un fenomeno “in preoccupante crescita”. 

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