Raccoglie 200 milioni per lotta al cancro, ma se li intasca

In America, il fondatore di 4 associazioni di beneficenza per la lotta contro il cancro si è intascato il 97% dei fondi raccolti grazie alle donazioni, dichiarando invece di aver devoluto il 100% dei soldi per ricerca ed assistenza ai malati. In realtà, non andò mai in beneficenza più del 3% del totale

Raccoglie 200 milioni per lotta al cancro, ma se li intasca

Ha dell’incredibile quanto accaduto negli Stati Uniti, dove una nota fondazione di beneficenza si è rivelata essere il cuore pulsante di una clamorosa truffa multimilionaria: al centro di tutto un suolo uomo, James T. Reynolds, ufficialmente un “benefattore impegnato quotidianamente nella lotta al cancro”. Questo quantomeno era ciò che Reynolds era riuscito a far credere alla comunità, fino a quando non è stato smascherato. L’uomo aveva aperto quattro associazioni di beneficenza, ufficialmente allo scopo di raccogliere fondi da destinare alla ricerca.

Ma ciò che un’indagine della Federal Trade Commission statunitense ha fatto emergere, ha lasciato tutti increduli: l’uomo infatti dirottava i fondi raccolti in maniera tale da poterli riutilizzare per sé, per qualsivoglia genere di frivolezza. I soldi destinati ai centri ricerca non sono infatti mai giunti a destinazione, se non in minima parte. I fondi venivano invece utilizzati da Reynolds e familiari per pagare faraoniche crociere attorno al mondo, fare shopping da Victoria’s Secret, iscriversi ai siti web per appuntamenti, farsi lavare la macchina…la lista è lunghissima.

A riportare la notizia è stato il New York Times, che ha sottolineato come l’ingente quantità di denaro raccolto da James Reynolds grazie alle donazioni-si parla di una cifra vicina ai 200 milioni di dollari-abbia fatto entrare l’uomo nella storia dei truffatori. Si tratta infatti di uno dei più grandi raggiri di massa mai imbastiti nell’ambito dei fondi di beneficenza. Tutto è cominciato quando Reynolds inaugurò il Cancer Fund of America (Fondo per il Cancro d’America), nel lontano 1987.

Da allora Reynolds era riuscito ad accattivarsi le simpatie della comunità e di molti altre associazioni, finalizzate al finanziamento della ricerca per la lotta al cancro, grazie anche al sostegno di amici, familiari e della sua comunità mormone stanziata a Knoxville (Tennessee). Reynolds millantava di devolvere il 100% delle donazioni per l’acquisto di medicinali per i bambini, per fornire assistenza ai malati terminali e per migliorare le condizioni di vita dei pazienti malati di cancro.

In realtà, l’uomo non avrebbe offerto alla ricerca una somma superiore al 3% di quanto incassato in totale, pari a circa 6 milioni di dollari su 200. Oltre al Cancer Fund of America, sono finite nel mirino degli investigatori anche le associazioni Cancer Support Services, Children’s Cancer Fund of America e The Breast Cancer Society, tutte facenti capo a James T. Reynolds, che le utilizzava per raggranellare il denaro necessario a condurre una vita da multimilionario; con buona pace di chi, con le proprie donazioni, sperava di aver reso il mondo un posto migliore.

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