Putin minaccia di tagliare il gas ai Paesi che non pagano in rubli

Il capo del Cremlino, Vladimir Putin, chiede ai Paesi "ostili" che, a partire da venerdì, il gas venga pagato in rubli. In caso contrario sospenderà la somministrazione

Putin minaccia di tagliare il gas ai Paesi che non pagano in rubli

Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha firmato un decreto con il quale, a partire da venerdì 1 aprile, costringe i paesi “ostili” a pagare le forniture di gas in rubli. Questa imposizione è la risposta alle sanzioni comminate alla Russia da Stati Uniti e Unione Europea a seguito dell’invasione dell’Ucraina e che, nel caso in cui gli acquirenti non dovessero conformarsi, comporterebbe dei tagli alla fornitura del gas.

Il governo ucraino ritiene che questa misura significhi che la Russia ha “dichiarato guerra al gas” e spera che l’Occidente risponda “il più duramente possibile“. Con queste modifiche, applicabili alla fornitura inviata da Gazprom attraverso i gasdotti, 48 paesi acquirenti dovranno avere conti in rubli presso banche russe, poiché i pagamenti in dollari o in euro non saranno considerati validi. Gazprombank fungerà da banca autorizzata per le nuove transazioni.

Putin ha rivendicatoil diritto alla libertà della Russia, che a suo avviso è stata punita per non “aver sacrificato i suoi interessi e valori tradizionali“. Tuttavia, sia il presidente che il suo principale portavoce, Dimitri Peskov, hanno insistito sul fatto che Mosca è ancora disposta a fare la sua parte sull’offerta e sui prezzi. “Non ci sarà alcun cambiamento per i destinatari del gas russo che pagano“, ha detto Peskov, ma il mancato pagamento in rubli verrà considerato un inadempimento, “con tutte le conseguenze che ciò comporta. Non consegneremo gas gratis, questo non è discutibile. La carità all’Europa non è né possibile né conveniente“.

I paesi del G-7 hanno rifiutato l’idea di pagare in rubli e l’Unione Europea non sembra disposta ad accettare una modifica unilaterale del contratto. Uno scontro tra l’UE e la Russia sul gas solleva preoccupazioni per possibili carenze di approvvigionamento in Europa, che fa affidamento sulle importazioni di gas russe per riscaldarsi e alimentare la sua economia. La dipendenza è particolarmente acuta in alcuni paesi, che non possono cambiare fornitore dall’oggi al domani.

Mario Draghi ha affermato che, durante una conversazione con Putin, il presidente russo ha chiarito che l’Italia potrebbe continuare a pagare il gas russo in euro, la Russia si occuperà di convertire la valuta estera in rubli. Questa concessione probabilmente è dovuta al fatto che l’Unione Europea finora ha evitato di imporre veti energetici a Mosca, mentre Stati Uniti e Regno Unito hanno potuto fare questo passo in quanto dipendono molto meno dal petrolio e dal gas russi. L‘UE sta negoziando con nuovi fornitori, come gli Stati Uniti, il Qatar o la Norvegia: il piano è quello di privare Mosca di parte degli oltre 5.000 milioni di euro che il mercato europeo apporta alle casse russe.

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