Il Ministero di Difesa russo ha annunciato in un comunicato stampa che, secondo le informazioni di cui dispone, il presidente turco Erdogan e la sua famiglia sono coinvolti nel commercio illegale di petrolio con lo Stato Islamico.
Secondo quanto sostenuto dal viceministro Anatoli Antonov, quantità industriali di petrolio arriverebbero alla Turchia attraverso oleodotti. A sostegno di queste affermazioni, il vicecapo delle operazioni, Serguei Rudskoy, ha prodotto dati e foto aeree, e il capo del Centro di Controllo, Mijail Mizintsev, ha affermato che “l’elite turca finanzia direttamente il terrorismo internazionale“.
I tre hanno sottolineato che la fonte principale del finanziamento del gruppo estremista islamico è proprio la vendita di petrolio.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato di avere dei sospetti fondati sul fatto che alcuni paesi e soprattutto la Turchia acquistino petrolio dall’Isis e che questo abbia un suo peso nell’abbattimento del caccia bombardiere SU-24 al confine con la Siria, lo scorso 24 di novembre.
Le prove di cui dispone lo Stato Maggiore sono “frutto di lavori di riconoscimento dallo spazio” che dimostrano l’implicazione del governo turco in un commercio di petrolio al larga scala. Sono state individuate tre rotte del petrolio: una attraverso il Mediterraneo e due via terra.
“Abbiamo tutti i motivi per supporre che la decisione di abbattere il caccia sia stata dettata dal desiderio di garantire la sicurezza delle vie di somministrazione di petrolio della Turchia”, ha detto Putin in una conferenza stampa a Parigi, dove sta partecipando alla conferenza sul clima.
Da parte sua, Erdogan avrebbe promesso di dimettersi qualora fosse stato dimostrato che il suo paese ha abbattuto l’aereo russo per proteggere l’acquisto di petrolio con l’Isis.
Nonostante sia Putin che Erdogán si trovino entrambi a Parigi, e il presidente turco abbia manifestato il suo interesse a trovare un punto di incontro, il capo del Cremlino ha continuato a rifiutare la proposta, mentre ha voluto incontrare il cancelliere tedesco, Angela Merkel, per discutere della lotta contro lo Stato Islamico.