Putin e Xi a Tianjin: verso un nuovo ordine mondiale e un chiaro messaggio all’Occidente

A Tianjin, Putin, Xi e Modi hanno rafforzato la loro cooperazione trilaterale, promuovendo un ordine mondiale alternativo all’Occidente e sostenendo iniziative multilaterali per ridurre le disuguaglianze globali.

Putin e Xi a Tianjin: verso un nuovo ordine mondiale e un chiaro messaggio all’Occidente

Il vertice della Sco a Tianjin, in Cina, ha offerto un quadro di riallineamento geopolitico che potrebbe ridefinire equilibri e rapporti internazionali. Vladimir Putin ha ignorato gli ultimatum di Stati Uniti ed Europa riguardo alle intenzioni russe sul confronto con il leader ucraino Volodymyr Zelensky e, insieme al presidente cinese Xi Jinping, ha lanciato un chiaro segnale politico ed economico all’Occidente, presentando un asse trilaterale con il premier indiano Narendra Modi.

L’incontro ha mostrato non solo la compattezza tra Mosca, Pechino e Nuova Delhi, ma anche la volontà di sostenere iniziative multilaterali capaci di affermare un ordine mondiale alternativo a quello occidentale, nato dopo la Seconda guerra mondiale. Il vertice ha visto la Sco – Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai – come palcoscenico di un progetto ambizioso.

Xi Jinping ha illustrato la sua ‘Global Governance Initiative’ (GGI), pensata per promuovere un sistema globale più equo e giusto, ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo e affrontare le sfide della turbolenza internazionale. Tra i principi chiave proposti: uguaglianza sovrana, rispetto del diritto internazionale, multilateralismo, approccio centrato sulle persone e azioni concrete su sicurezza, sviluppo e civilizzazione. Wang Yi, ministro degli Esteri cinese, ha definito l’iniziativa come un “dono della Cina al mondo”, sottolineando la prospettiva di collaborazione tra tutti i Paesi per un futuro condiviso.

Putin ha approfittato della piattaforma per ribadire le ragioni dell’operazione militare russa in Ucraina, sostenendo che la crisi non deriva da Mosca, ma da un colpo di Stato in Ucraina supportato dall’Occidente e dai tentativi di includere Kiev nella Nato. Il presidente russo ha inoltre elogiato il ruolo di mediazione svolto dalla Turchia, insieme a India e Cina, auspicando una soluzione stabile e duratura al conflitto.

Durante il vertice, Putin e Modi sono stati fotografati insieme in momenti di colloquio informale e faccia a faccia, con i media statali russi che hanno sottolineato l’importanza della cooperazione diretta tra i leader. Modi, da parte sua, ha confermato la volontà di favorire una pace stabile e un dialogo costruttivo, auspicando la conclusione rapida delle tensioni in Ucraina.

L’incontro ha evidenziato anche un rafforzamento dei rapporti bilaterali tra Pechino e Nuova Delhi, segnando una tappa nel disgelo post-tensioni del 2020 al confine himalayano. La Sco, che include anche Pakistan, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Bielorussia, viene presentata come un’alternativa alla Nato, ponendosi come un modello di collaborazione non occidentale in grado di incidere sugli equilibri globali.

In chiusura, il vertice di Tianjin ha confermato il ruolo crescente della Sco nel panorama internazionale e la volontà dei tre leader di mostrare unità strategica e diplomatica. La cooperazione tra Russia, Cina e India si propone come un contrappeso alle politiche occidentali e come piattaforma per promuovere iniziative globali capaci di plasmare il futuro politico ed economico del mondo, segnando un momento di forte rilievo nella geopolitica contemporanea.

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