Prigioniero a Guantanamo risarcito con 1 milione: si arruola nell’ISIS

Jamal al-Harith, ex prigioniero di Guantanamo di origine britannica, è stato risarcito per la sua detenzione con un milione di sterline. Anni dopo aver ricevuto i soldi, è scappato e si è arruolato nell'ISIS

Prigioniero a Guantanamo risarcito con 1 milione: si arruola nell’ISIS

Quello di Jamal al-Harith rischia di essere uno dei più grandi errori del sistema giudiziario americano. L’uomo, infatti, ex detenuto di Guantanamo, era stato rimpatriato in Gran Bretagna (di cui possedeva la nazionalità) circa un paio di anni fa, con un ‘risarcimento danni’ di ben 1 milione di sterline per il ‘disturbo’. Ebbene, pochi mesi dopo l’uomo è partito nuovamente, in direzione Siria, per unirsi all’ISIS.

Ronald Fiddler era il nome di quest’uomo, prima di convertirsi all’Islam nel 1990, quando aveva 24 anni; è lì che assunse il nome di Jamal al-Harith. I suoi guai con la giustizia americana cominciano nel 2002, quando le autorità degli Usa lo ritrovano in un carcere in Pakistan: secondo la sua versione, era stato incarcerato perché sospettato di essere una spia britannica; secondo la versione degli americani, Jamal era lì perché era accusato di essere coinvolto in un attacco terroristico agli Stati Uniti, combattendo per Al-Qaeda.

Nel marzo di quell’anno, viene così trasferito a Guantanamo, ma il premier inglese Tony Blair, dopo un complicato processo diplomatico, riesce a farlo liberare e a farlo ritornare in Gran Bretagna nel 2004. A quel punto, Jamal fa causa al governo degli Stati Uniti, chiedendo (e ottenendo) un risarcimento danni di circa 1 milione di sterline. Secondo i malpensanti, quello sarebbe stato il ‘premio’ di Jamal per non aver coinvolto i servizi segreti britannici, complici dei maltrattamenti subiti dall’uomo.

Da allora, si sono perse le tracce di quell’uomo, fino alla macabra scoperta a 10 anni di distanza dalla sua scarcerazione: 18 mesi fa, Jamal ha lasciato il Paese per andare in Siria, e arruolarsi nell’ISIS. A rivelarlo è la moglie che, nel tentativo di farlo tornare a casa, è andata fino in Siria ed è stata ostaggio dei ribelli per ben 10 mesi. Nessuno che ritorni nel nostro Paese sarà effettivamente una minaccia per la sicurezza del popolo britannico, aveva detto l’allora ministro degli Interni David Blunkett al momento della liberazione di Jamal. Mai profezia fu più sbagliata!

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